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Venerdì 6 Settembre 2013 - Libertà

Scaravaggi "diserterà" l'audizione in Consiglio

Motivo: «Va steso entro ottobre il piano triennale, prematuro parlare di strategie». No comment di Ferrari, Foti all'attacco

Francesco Scaravaggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano da poco meno di sei mesi, non andrà il 9 settembre in consiglio comunale per l'audizione richiesta da 12 consiglieri e già programmata in riunione dei capigruppo.
Si faccia pure, lui non ci sarà. Più che una lettera di cortesia per declinare l'invito, ha la stringatezza di un dispaccio il comunicato indirizzato ieri al presidente del consiglio comunale Claudio Ferrari con il quale Scaravaggi annuncia la sua decisione: «In ordine alla mail del 5 settembre 2013, ringrazio dell'invito all'audizione sulle strategie, ma per logica, devo declinare la mia partecipazione essendo in corso i lavori di definizione del piano programmatico pluriennale, che prima verrà sottoposto al competente consiglio generale della Fondazione». E' tutto.
Se ne deduce che Scaravaggi era stato invitato il giorno 5 settembre, a ridosso della riapertura della Fondazione dopo la pausa estiva che è avvenuta il 2 di settembre. Sentito sul punto, il presidente chiarisce: «Dobbiamo approvare entro ottobre, secondo le scadenze obbligatorie, prima in consiglio di amministrazione, poi in consiglio generale, il piano di ciò che faremo negli anni a venire, è l'atto più importante della Fondazione. E' prematuro andare in consiglio a parlare di strategie».
E tra l'altro Scaravaggi vuole portare delle modifiche alla distribuzione delle risorse e ai settori di intervento: «Intendiamo spostare uno o due punti (percentuali, ndr) sul sociale e sulla famiglia, per la quale oggi c'è rimasto poco, togliendoli all'istruzione che ha avuto moltissimo in questi anni». Meno all'università, più al tessuto sociale logorato dalla crisi.
Scaravaggi, fuori dai microfoni, argomenta poi che in Comune avrebbe solo potuto ripetere quanto già detto nell'audizione in Provincia a luglio. Per dire qualcosa di più e di nuovo occorre aspettare l'approvazione del piano triennale, la cui stesura impegnerà a fondo l'istituzione di via Sant'Eufemia. Nessuna allusione, ma forse si giudica che sarebbe inopportuno anche riaprire polemiche spinose, non ancora raffreddate. Detto ciò, resta un bel "buco nero" nel dialogo tra istituzioni. Che ne dice il presidente del consiglio comunale Claudio Ferrari, sconfessato nel giro di due giorni? Solo un «no comment» impenetrabile. Oggi stesso però deciderà sul da farsi. Di solito riunioni simili si convocano solo se gli accordi sono blindati, vai a capire cosa non ha funzionato nei contatti. Oppure la ragione va cercata nella riunione dei capigruppo di mercoledì che ha deciso la fissazione della seduta sulla Fondazione per il 9. Ferrari aveva nuovamente fatto fronte gli attacchi del consigliere Tommaso Foti (Fratelli d'Italia), una replica di quanto avvenuto prima della pausa estiva, quando la seduta sulla Fondazione era stata rinviata perché uno dei due rappresentanti del Comune nel consiglio generale, Giovanni Rabaiotti, non poteva essere presente, ma Scaravaggi sì. Oggi è il presidente Scaravaggi a girare sui tacchi. Alta tensione, dunque sul punto. Foti, da solo, non ha votato per la convocazione della seduta del 9 e oggi non perde l'occasione per commentare che l'audizione in Comune andava fatta subito dopo quella della Provincia, visto che tutti e due gli enti designano. «Scaravaggi non viene in Comune? Non doveva andare neanche in Provincia, la giustificazione è debole, però aveva dato disponibilità a luglio e Ferrari doveva convocare allora». Poi un giudizio abrasivo, figlio del momento, sul presidente del consiglio: «Il peggiore che il Comune abbia avuto».

Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it

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