Sabato 27 Luglio 2013 - Libertà
Stasera i vincitori del Premio Anguissola
Travo: finalisti Fontana, Ghigna e Torri. Presentato il libro di Giorgio Eremo
piacenza - Si terrà oggi alle 21 nella piazzetta antistante il torrione del castello Anguissola di Travo (via Borgo Est) la cerimonia di consegna del IV Premio letterario nazionale Giana Anguissola, attribuito sulla base del giudizio espresso dalla giuria presieduta da Daniele Novara, pedagogista, e formata da: Adele Mazzari, dirigente scolastica, Riccardo Kufferle, figlio di Giana Anguissola, Rosella Parma, direttrice della Biblioteca Passerini Landi di Piacenza, Barbara Eforo, attrice, Roberta Chiapponi, docente di lettere, e Giorgio Eremo, storico. Giurato d'onore, il direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto, che assegnerà al vincitore la targa del quotidiano piacentino.
Sul palco anche il terzo classificato della scorsa edizione, il torinese Roberto Di Dario, il cui romanzo Gli investigatori dell'occulto è stato pubblicato da Pontegobbo. Seguirà la lettura drammatizzata di brani tratti dall'opera di Giana Anguissola, interpretati da Eforo.
Sono tre i racconti inediti giunti in finale: In nomine Domini di Elisabetta Fontana; Il lato oscuro della luna di Stefano Ghigna e Una sera a dicembre di Samantha Torri. Il riconoscimento, intitolato alla scrittrice Giana Anguissola (1906 - 1966), particolarmente legata a Travo, meta delle sue vacanze estive, è inserito in una cornice di incontri dedicati alla letteratura e alla presentazione di libri, a cura del Comune di Travo e dell'associazione Travo Libri Un libro per amico, con il patrocinio di Regione, Provincia e Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Il primo incontro ha avuto per protagonista il volume Dalla casatorre al castello di Giorgio Eremo (Tipleco), sul quale, nella serata aperta dai saluti del vicesindaco Roberta Valla, sono intervenuti Marco Horak, che si è occupato del capitolo relativo all'alta Valtrebbia, Marcello Spigaroli, architetto, e lo stesso autore. Se con Horak si è compiuto un itinerario tra le fortificazioni che, da Perino a Coli, si ergono anche a Macerato e Faraneto, Spigaroli ha invece approfondito la tipologia della torre, che si ritrova nelle abitazioni tipiche delle città medievali (dove le frequenti lotte tra consorterie rivali obbligavano a costruire residenze facilmente difendibili), così come nell'evoluzione dei campanili, nonché di corti rurali e castelli, spesso organizzati proprio attorno a una preesistente torre.
Eremo ha accompagnato in un excursus tra le casetorre illustrate nel libro, da quella dei Ghezzi a Cogno San Bassano all'edificio della Tornara di Groppallo, che si rivelò inespugnabile nel ‘500 e cadde in mano ai nemici solo grazie - ha rievocato Eremo - a un inganno. Il percorso nella nostra provincia suggerito dall'autore ha condotto inoltre a Travo, toponimo che in passato era associato a tre località: Travi Sant'Antonino, il paese attuale, Travi Santo Stefano (Caverzago) e Travi San Michele (Bobbiano). Eremo ha collocato Caverzago nel contesto di espansione del Comune di Piacenza nel 1100, desideroso di giungere con i suoi possedimenti fino al porto di Genova, fondamentale per l'attività dei mercanti e banchieri locali. Caverzago rappresentò una tappa di questo disegno. «Quando però si affacceranno sulla scena i Visconti, questi favoriranno gli Anguissola, aiutandoli a sostituirsi ai precedenti signori, come i Caverzago».
Anna Anselmi