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Domenica 21 Luglio 2013 - Libertà

«Legge anti-omofobia anticostituzionale e pericolosa»

Lo ha detto Paolo Ronco, ospite di una serata sul tema dell'Unione giuristi cattolici italiani

La nuova proposta di legge contro l'omofobia? Anticostituzionale e socialmente pericolosa. A definirla così è Paolo Ronco, professore ordinario di diritto penale all'Università degli Studi di Padova. Il professore è stato l'ospite d'onore della serata intitolata appunto "La proposta di legge contro l'omofobia", organizzata dalla sezione piacentina dell'Unione giuristi cattolici italiani e tenuta venerdì sera all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il tema discusso è stato quindi il provvedimento, già calendarizzato dalla presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini per la discussione in aula il prossimo 22 luglio ed estensione della legge Reale-Mancino, che già punisce gli atti di discriminazione basati sull'origine etnica, nazionalità e religione, aggiungendo anche l'orientamento sessuale e l'identità di genere della vittima. Un argomento che Ronco conosce già molto bene: tre anni fa venne infatti sentito come esperto nell'identico progetto (C. 1658 Concia e C. 1882 Di Pietro). "In quell'occasione - ha raccontato il professore - il tutto venne archiviato in tempi relativamente brevi, ritenendo la proposta giustamente anticostituzionale. Ora invece viene riproposto e quasi certamente passerà, se non entro le ferie dei parlamentari, a settembre o ad ottobre. Questo è un evidente segno dei tempi che sono cambiati, ciò che prima andava contro la nostra Costituzione ora viene pericolosamente accettato". Secondo Ronco infatti il testo che verrà discusso è prima di tutto in contraddizione con l'articolo 21, "quello che garantisce il diritto ad ogni cittadino di manifestare liberamente il proprio pensiero con ogni mezzo". Inoltre, il provvedimento supporterà il matrimonio tra persone dello stesso sesso: "E questo è un ossimoro, specialmente in un paese decisamente cristiano come il nostro. Non è ammissibile infatti che si possa concedere il matrimonio agli omosessuali, è un rito che la nostra religione da tradizione concede esclusivamente ad un uomo e ad una donna, così come è sancito dalle sacre scritture. E, aggiungendo ciò a quanto affermato prima sull'articolo 21, nessuno potrà più opporsi a questa scelta". Anche dal punto di vista sociale, infine, ci saranno problemi di diverso tipo. "Le raccolte di firme contro il matrimonio omosessuale non saranno più valide, e sono anche appoggiate da una grossa presenza in Italia - ha aggiunto Ronco - e pensate al caso di una scuola religiosa che non intendono assumere insegnanti che condividono questo stile di vita perché non ritenuti adeguati alla formazione degli studenti, non potranno più farlo".

Gabriele Faravelli

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