Sabato 29 Giugno 2013 - Libertà
Idee per un cambiamento Cives, il laboratorio
di PAOLO RIZZI
Puliti. Paolo è all'ultimo anno del Respighi e Sara al secondo anno dell'università, hanno il viso pulito e ti guardano negli occhi. Come fanno in pochi oggi.
Quando abbiamo iniziato a riflettere sul tema della prossima edizione di Cives, Paolo ha proposto un argomento di attualità stringente: come si fa a trovare l'accordo tra le parti? Come fare sintesi politica e culturale tra diversi interessi o volontà?
E' un dilemma che viviamo in questi anni nell'arena politica, tra scontri ideologici e veti incrociati. Le ultime elezioni del Presidente Napolitano o la scelta del nuovo Governo lo dimostrano con evidenza. Ma è un problema che dobbiamo risolvere prima di tutto nelle nostre città, quando dobbiamo decidere il riutilizzo di un parco, come la Pertite a Piacenza, o il recupero di un quartiere militare come le caserme del nostro centro storico.
Quando dobbiamo gestire insieme i tagli alla spesa pubblica e scegliere quindi le priorità degli interventi da salvaguardare o selezionare i progetti sociali e culturali da finanziare da parte della Fondazione di Piacenza. Le modalità della democrazia diretta si devono necessariamente coniugare con i canali istituzionali della democrazia rappresentativa, il voto on line di ispirazione grillina è utile e stimolante ma non può sostituire le votazioni amministrative e politiche che rimangono lo strumento più completo per vivere la democrazia.
In questi anni Cives ha cercato di essere spazio aperto di confronto e riflessione anche per individuare nuovi percorsi per vivere l'"inevitabile cambiamento" che stiamo affrontando.
Con il gusto e l'interesse per la cosa pubblica. Senza avere "interesse" non è possibile vivere in modo creativo e costruttivo il cambiamento necessario. Perché interesse significa "essere tra le cose di qualcun altro" (inter-esse negotia alicuius), "essere implicati", quindi prendere parte, avere a cuore. Come Paolo e Sara, che si interessano delle materie che studiano, ma anche di capire come si può dare un contributo alla propria città e al proprio tempo.