Sabato 22 Maggio 2004 - Libertà
Da antichi manoscritti e liturgie ai vecchi mulini della Valtrebbia
Archivum Bobiense - Ecco il 25° numero della rivista. Tra gli interventi Nuvolone, Scappaticci e Racine
E' stato presentato ieri all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano il 25° numero di "Archivum Bobiense", prestigiosa rivista degli Archivi Storici Bobiensi. Il legame con quest'ultima istituzione, fondata nel 1973 dal compianto vescovo mons. Pietro Zuccarino, è rinsaldato sulla copertina del numero XXV° dove campeggia l'immagine del fondatore, oltre che dal titolo, Liber De arca domni Atalani, cioè libro appartenente all'armadio di Attala. Questo tipo di iscrizioni venivano impresse sugli antichi codici, "e dato che a noi sono giunti spesso solo testi riscritti possiamo ritenere raro il possedere un manoscritto con questa scritta, dato che mentre altri sono andati distrutti o persi - spiega il prof. Flavio Nuvolone -questa testimonianza rivela l'esistenza di una biblioteca primitiva, che con il passare dei secoli si trasformò progressivamente nella Biblioteca e negli Archivi dell'Abbazia". Danilo Biancospino ha sottolineato il trentennale degli Archivi e che questi vengano rivitalizzati nel proseguimento della ricostituzione dell'antica produzione monastica. Fra gli altri relatori Leandra Scappaticci, dell'università La Sapienza di Roma, ha effettuato una relazione sul suo studio pubblicato sulla rivista, La Messa dedicata a san Colombano: diffusione e studio dei testi, introducendo nuovamente il tema Colombano, ma colto dal lato liturgico ed illustrando la provenienza e la confezione dei testi utilizzati il 23 di novembre nella celebrazione eucaristica dedicata al Santo. Oltre a diversi prestiti dai sacramentari conosciuti, viene evidenziata una parentela prossima tra Bobbio e Verona nell'utilizzo di pezzi identici col semplice adattamento onomastico a San Zeno e a San Colombano. Nuvolone ha spiegato i principali contenuti della rivista, oltre ad esporre le sue recenti clamorose scoperte su Gerberto contenute in Numeri e musica nel poema di Gerberto: dodici livelli decriptati. Ha concluso il professor Pierre Racine, dell'università Marc-Bloch di Strasburgo, con lo Studio dei mulini della Valtrebbia: principi di metodo, incluso nell'articolo preparato da Maria Luisa Bressani e Gisa Bagnara Mattrel, dove è stato tracciato il panorama dei mulini della Valtrebbia, passando da quelli di Bobbio ed Ottone a quelli irlandesi di Mills. Non manca un capitolo sui censimenti su quanti mulini c'erano in provincia di Piacenza e quanti ne esistono tra Perino e Ottone. Questi gli articoli contenuti nel nuovo numero della rivista. "Orfeo nelle Catacombe" di Jean-Michel Roessli; "De mundi transitu nel Corpus colombaniano" di Marco Borrè; "I carmi di Dùngal per Ildoardo e Baldo con un bilancio della sua opera in poesia e in prosa" di Paolo Zanna; "La forêt dans l'économie du Monastère de Bobbio" di Pierre Racine; "In natale sancti Columbani abbatis ad missam studio ed edizione dei testi" di Loredana Scappaticci; "Appunti e novità sul Carmen figurato di Gerberto d'Aurillac e la sua attività a Bobbio" di Flavio Nuvolone; "Matematica e architettura rurale: esempi in Val Borbera" di Corrado Mazzarello; "L'abbazia di Bobbio ed il monastero di Borzone - Economia monastica e forme di mercato tra Liguria marittima e Appennino emiliano nell'alto medioevo" di Carlo Moggia. E poi ancora: "Un futuro per i mulini della Valtrebbia" e "Alta Valtrebbia: mulini feudali e non solo" di Maria Luisa Bressani e Adalgisa Bagnara Matrel; "Notizia di una fondazione liturgica nella Cattedrale di Bobbio, della cappellania dell'Annunziata nel 1447, collegata al monastero genovese di S. Andrea" di Giovanni Ferrero; "L'espatrio dell'avv. Francesco Daveri" del comandante Italo Londei. Giorgio Daveri, infine, approfondisce il proprio studio sulla fine del proprio padre Francesco, famoso responsabile partigiano piacentino.
PAOLO CARINI