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Lunedì 10 Giugno 2013 - Libertà

Tra jazz e classica incanta la creatività del BSM Trio

L'ensemble lituano a Castel Mantova: esecuzioni raffinate

di MATTEO PRATI
Un'atmosfera sospesa quasi malinconica, interrotta da repentine accelerazioni. La narrazione si fa rapida e sulfurea e poi ritorna tenue e sognante. Il meccanismo è efficace, convince, esalta. Basta un violino dolente che stuzzichi l'anima in subbuglio di un violoncello mentre l'indolente incedere della fisarmonica fissa la trama sonora. I confini appaiono gradevolmente sfumati. A tratteggiare il perimetro sonoro, direttamente dalla Lituania, arrivano il fisarmonicista Raimondas Sviackevicius, uno dei migliori in Europa, il vellutato violino di Vytautas Mikeliunas e il tocco muscoloso di Mindaugas Backus al violoncello. I tre musicisti di Vilnius hanno deciso di unire le iniziali dei cognomi per farne un'etichetta musicale ben riconoscibile: BSM Trio. Queste insegne, inserite nel filone etno/jazz del cartellone, sventolavano sulla "prima" del Valtidone Festival, sabato sera a Castel Mantova (Campremoldo Sotto, frazione di Gragnano). Dalla città baltica al loggiato della piccola perla della Valtidone per far spiccare il volo alla prestigiosa rassegna diretta da Livio Bollani, patrocinata dalla Regione, firmata dalla Fondazione Valtidone Musica in collaborazione con l'associazione Tetracordo e sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e da Editoriale Libertà con l'apporto di numerosi sponsor e grazie allo sforzo della Provincia e degli undici comuni della vallata coinvolti.
E proprio il direttore artistico Bollani ha introdotto la splendida serata mettendo in evidenza come il Festival e i progetti ad esso strettamente legati, con la loro formula consolidata, continuino a rappresentare un momento di crescita culturale e non solo per il territorio. Hanno poi preso la parola Gianpaolo Fornasari per la Fondazione Valtidone e sindaco di Pianello, Andrea Barocelli, primo cittadino di Gragnano e, in rappresentanza della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il vice presidente Beniamino Anselmi. Prima del concerto si è aperta una breve parentesi dedicata ai Concorsi internazionali di musica della Valtidone per giovani talenti. Nell'occasione è stata premiata, nella sezione canto, Caterina De Lucia Lumeno. Le ha consegnato l'attestato il presidente di giuria del concorso Oscar Van Dillen.
Ma torniamo all'esibizione del BSM Trio e al loro incedere screziato. Dai sassi del cortile interno di Castel Mantova si alzano le variegate composizioni dell'ensemble. Stupisce il contorno, stupiscono i fraseggi scambiati dai tre superbi interpreti. In luce linee melodiche gonfie di contaminazione, sperimentalismo, jazz e partiture classiche, musica da camera e sconfinamenti in "quadri" contemporanei. La freschezza dell'improvvisazione, creatività, ribellione. Il trio non ha certo timore di "sporcarsi" le mani indossando stili differenti, nessun rischio di chiudersi in un guscio ermetico, al bando l'ostentazione fine a se stessa. Nel loro approccio convivono versatilità e culture diverse. I tre frequentano territori dove non sono graditi gli steccati di genere, le etichette stanno strettissime. Si sciolgono i lacci, si liberano dalle catene, dominano linguaggi musicali molto diversi tra loro. L'uso degli strumenti varca le convenzioni. Sembra di percepirne più dei tre in scena: solo un delizioso miraggio. Il pubblico, molto numeroso, è prima accarezzato e poi incalzato. La risposta si traduce in applausi fragorosi. Fuori dallo steccato con un accattivante effetto "wah-wah" degno della più anarchica delle chitarre elettriche e ancora dentro con un sobbalzo più classico. Un suono rotondo si insinua tra le tracce in scaletta. Sul pentagramma scivolano, tra gli altri, Didier Lockwood uno dei più brillanti violinisti jazz del panorama internazionale (nel cartellone del recente Piacenza Jazz Fest) con Serie B, e Astor Piazzolla con Chiquilin de Bachin. Nei bis spicca l'omaggio ad Herry Mancini con Peter Gunn, il cui tema è stato ripreso nella colonna sonora di The Blues Brothers. Il tutto per firmare un successo meritato e chiudere una serata da incorniciare.

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