Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Venerdì 12 Luglio 2013 - Libertà

Servillo tra storie di vita d'amore e d'abbandono

Raffinata performance a Gragnano, ensemble da sogno

gragnano - Su quel viso si arrampica la curiosità, il talento scivola tra le pieghe di uno sguardo sornione. L'espressione muta costantemente, si fa arguta e poi teatrale o più assorta. Una faccia che non nasconde, la sua mimica si veste di poesia. Si contorce, si allunga, inclina il capo. Gli occhi al cielo, il gesto ampio, accompagna fisicamente le canzoni. Peppe Servillo è un interprete straordinario, la sua è recitazione cantata. Un corpo, la voce, le mani, la pronuncia: il brano diventa racconto, bozzetto, novella. Servillo, l'attore, l'istrione, l'uomo. Sfumature da una narrazione corposa e leggera al tempo stesso.
ll Valtidone Festival cala uno degli assi e lo accoglie nel parco di Villa Marchesi a Gragnano: uno dei pezzi forti della rassegna diretta da Livio Bollani, patrocinata dalla Regione, firmata dalla Fondazione Valtidone Musica in collaborazione con l'associazione Tetracordo e sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e da Editoriale Libertà con l'apporto di numerosi sponsor e grazie allo sforzo della Provincia e degli undici comuni della vallata coinvolti.
Dopo i doverosi ringraziamenti alla famiglia Marchesi che da nove edizioni "presta" l'abitazione alla kermesse, Bollani ha posto l'accento sull'importanza del pubblico, «componente fondamentale» di questo percorso artistico. Hanno poi preso la parola il sindaco di Gragnano Andrea Baroccelli al suo ultimo festival (gli scade il mandato) e il presidente della Fondazione Francesco Scaravaggi che, molto soddisfatto dell'esito della serata, ha annunciato il rinnovato impegno dell'ente di via S. Eufemia per supportare il progetto Valtidone soprattutto in vista dell'Expo 2015.
Il viaggio in questa serata di mezza estate è affidato alla densa vocalità di Peppe Servillo. A sostenerlo le trame sonore di un ensemble che sa rompere gli schemi e palleggia disinvoltamente generi musicali differenti: quattro jazzisti di caratura internazionale. C'è il "racconto" agile, la velocità di esecuzione, il funambolismo, il tocco che scompagina e accende lo spettatore. In scena due fuoriclasse argentini, Natalio Mangalavite al piano e al sax Javier Girotto con i bravissimi Emanuele Smimmo (batteria e percussioni) e Daniele Basirico (violoncello, basso e contrabbasso). Peppe Servillo sorprende e affascina gli spettatori, fa scattare la meraviglia. Il meccanismo è spontaneo. Si parte da una sottile e raffinata partitura in equilibrio fra canzone d'autore, jazz, musica argentina e si arriva all'applauso. Storie di vita, d'amore e di abbandono, suggestioni dimenticate. Borbotta la ritmica, il fraseggio composito e creativo crea una sceneggiatura mai scontata. Il repertorio prende vita dall'esperienza di Servillo con gli Avion Travel ma non solo. L'incipit è una rilettura magistrale di Paolo Conte, Danson metropoli, tra sceneggiata napoletana e canzone popolare, poi un ricordo di Sanremo 1998 con Dormi e sogna, La conversazione, Piccolo tormento, tema principale del film di Mimmo Calopresti La felicità non costa niente. In scaletta spuntano Il gatto, estratto dall'Amico di Cordoba, disco composto con Girotto e Mangalavite e pubblicato nel 2004, L'amante improvviso, Aguaplano, Morronga la Milonga dall'album Nahuel di Javier Girotto. E poi Cinema ancora dall'Amico di Cordoba mentre nell'ultimo tratto ritorna in cattedra il timbro degli Avion Travel con Aria di te, Primo amore e la sorprendente versione di Cuore grammatico. Nei settore dei bis incontriamo Abbassando e Sentimento. Ma il pubblico non è sazio, c'è ancora spazio nell'anima. Il quintetto si riaffaccia e Servillo lancia la proposta, tra il serio e il faceto: «Si potrebbe creare un gemellaggio tra la Gragnano in provincia di Napoli e il paese che ci sta amabilmente ospitando». Gutturnio e pasta in un ideale balletto enogastronomico. Uno spunto da non sottovalutare che scivola nella notte, sulle frequenze di Piccolo tormento riproposto per l'ovazione finale.

Matteo Prati

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio