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Venerdì 12 Luglio 2013 - Libertà

Quattrini, l'estate è una voce di velluto

Fraseggi suggestivi col pianista Bianchi, per la vocalist successo in Fondazione

piacenza - Voce di velluto, il passo è felpato, l'aria sognante, sorriso smagliante. Il suo timbro scalda e seduce. Bastano poche strofe, magari quelle del ritornello di un vecchio pezzo soul per svelare l'ampio perimetro all'interno del quale si muove Debora Quattrini, una cantante eclettica e talentuosa. Occhi puntati su di lei. Capelli stretti a chignon, scalza, figura snella e aggraziata. Fascino indiscutibile.
La vocalist milanese è stata la protagonista del secondo appuntamento di Note d'estate, la rassegna organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano nel cortile di Palazzo Rota Piasaroni, sua sede. Incanto jazz sotto le stelle sventolava sul pieghevole che annunciava la serata in musica, nata dalla collaborazione con gli Amici della Lirica. Il presidente del sodalizio piacentino Sergio Buonocore ha approfittato dell'occasione per regalare una ghiotta anticipazione: l'8 settembre alle 21 in Piazza Sant'Antonino andrà in scena un allestimento della Bohème. Ma torniamo all'incanto scoccato l'altra sera poco dopo le 21. Sul palco la Quattrini è stata supportata dal tocco colorato e originale di Marco Bianchi al pianoforte. Il gusto, la classe, il raffinato contributo, fraseggi che alimentano la suggestione. Il concerto è scivolato su due registri ben distinti, uno spettacolo costruito su più strati: intimo e introspettivo da una parte, più luminoso e vitale in altri momenti. Virtuosismo, tecnica, fantasia. Partendo dal jazz, si accoglie il blues, si erge il soul, entra la canzone d'autore italiana. Debora, formazione di alta scuola, è un'interprete alla costante ricerca di nuove soluzioni timbriche. Il fraseggio è fitto. Il suo canto robusto solletica la platea. Bisbiglia, sussurra, sospira ha lo guardo vivace. Gioca con gli spettatori: «Avete dei bei visi luminosi, vi dedico un brano d'amore». Il pubblico si lascia corteggiare. Dal leggìo si alza un repertorio piuttosto vario, in carnet brani sfumati, temi limpidi e nostalgici, episodi che strizzano l'occhio alla tradizione, altri più contemporanei, standard che si portano in spalla la storia della canzone internazionale. Si parte con My funny Valentine, poi Change the world di Eric Clapton. Usciamo dal territorio di Slowhand per conoscere quello di Antônio Carlos Jobim con la bossa nova jazzata How insensitive. Poi un'accelerata con la splendida e visionaria Life on mars di un'icona glam rock come David Bowie. Poco dopo un pezzo storico: Route 66 (la superstrada che collega Chicago a Santa Monica), inciso in origine da Nat King Cole ma ripreso negli anni da Chuck Berry, Rolling Stones e Depeche Mode tra gli altri. Da brividi God bless the child di Billie Holiday, delicata e carezzevole Fragile di Sting. In scaletta anche Summertime, eseguita a quattro mani con l'amica Silvia Casagrande, dal bagaglio della Quattrini sbuca un Pino Daniele delizioso con Anima. Per il finale c'è Luis Armstrong con Wonderful word. Il bis di rito assume i contorni di Natural woman (Aretha Franklin). Gli applausi arrivano spontanei e decretano il successo. Prossimo appuntamento con Note d'estate il 18 luglio: in cartellone una stella del panorama jazz come Franco Cerri, in trio con Alberto Gurrisi (organo hammond) e Luca Garlaschelli (contrabbasso).

Matteo Prati

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