Lunedì 29 Aprile 2013 - Libertà
«I Fiati? Sono incredibilmente moderni»
Masterclass tra tecnica e improvvisazione con il flautista britannico Geoff Warren
piacenza - Geoff Warren arriva dal Kent, il giardino d'Inghilterra: castelli, cattedrali e coste frastagliate.
L'atmosfera magica che si respira soffia nella pancia dell'arte. Geoff di quell'aria ne ha respirata tanta e ne ha soffiata tanta nel suo flauto traverso. Geoff è un signore socievole e spiritoso, "uno dei flautisti jazz più rappresentativi del XXI secolo".
Un fouriclasse arrivato a Piacenza per partecipare al Jazz Fest, che intorno a lui ha organizzato, grazie al sostegno di Yamaha Music Europe e in collaborazione con "Naima Music Store", una "Giornata Yamaha", una masterclass dedicata agli strumenti a fiato che ha trovato approdo al Milestone, sabato pomeriggio alle 15 (prove aperte dalle 18 e in serata concerto). Il contenuto della "lectio" sta nel titolo: Il flauto e altri strumenti a fiato moderni: tecniche, suoni e improvvisazione.
Lo stile informale del celebre flautista cattura la platea, formata da musicisti, appassionati, curiosi. Giovani e adulti, arrivati al Milestone per abbeverarsi alla fonte artistica dell'eclettico concertista britannico.
Il suo flauto traverso è conosciuto nel mondo: Europa, Asia e America. Un flauto volto alla ricerca di strade espressive mai scontate: dalla musica contemporanea al jazz, alla musica etnica, oltre gli steccati. Al centro della masterclass le differenti attitudini del flauto, i suoi "colori", le vie tracciabili, i consigli per la crescita del flautista. Ad introdurre Geoff Warren ci pensa Gianni Azzali, direttore artistico della rassegna, che poi si è accomodato, come uno studente modello, davanti al leggio (i due hanno incrociato gli strumenti in una breve e gustosissima jam).
Geoff sviluppa una lezione fisica, gomito a gomito. Non si mette in cattedra, sistema i leggii, invita i musicisti ad accomodarsi. Il clima è molto familiare. Li mette subito alla prova. Consegna gli spartiti. Li chiama per nome. Li fa scivolare su linee di jazz screziato. Geoff sa come sintonizzarsi con lo studente. Un insegnante che tutti vorrebbero incontrare.
La discesa sul pentagramma è morbida. Vuole, però, scolari che non abbiano paura di rischiare, ama il fraseggio ampio, accogliente, chiede ai ragazzi seduti davanti a lui di «allargare il vocabolario, cercare la fantasia ma non dimenticare la pulizia del suono».
Ascolta con attenzione gli interventi musicali degli allievi "per un giorno", li corregge, di alcuni evidenzia il tocco "sporco" di altri la capacità di improvvisare. Racconta cosa c'è dietro ad un bel suono, ad una buona tecnica, esalta l'espressione estrosa. Fioccano preziosi suggerimenti, le dritte giuste, tra una nota e uno sguardo di ammirazione.
Ricordiamo che la decima edizione del Jazz Fest (patrocinio del Ministero per i Beni e le attività culturali) è organizzata dall'Associazione culturale "Piacenza Jazz Club", con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, del Comune, della Provincia di Piacenza e di Fondazione Libertà.
Matteo Prati