Martedì 30 Aprile 2013 - Libertà
Come vibrano le corde dell'anima
Ai Teatini applausi al Coro Farnesiano tra brani laici e di corte
piacenza - C'è un modo unico e suggestivo per celebrare l'arrivo, timido e in sordina, di questa primavera. E' un modo onirico ed appassionante che tocca le corde dell'anima, facendole vibrare, è il Concerto di primavera interpretato con lodevole bravura dal Coro Giovanile e dal Coro Polifonico Farnesiano. In una cornice, la Sala dei Teatini, che già di suo rinfranca l'anima, gli affiatati cantori diretti dal maestro Mario Pigazzini hanno trascinato i numerosi presenti - molte le persone rimaste in piedi -, in un concerto capace di solcare i secoli nel nome dell'armonia e nel ricordo di Giuseppe Verdi, del quale quest'anno ricorre il bicentenario della nascita.
Un omaggio alla vita che si rinnova ed al contempo alla memoria storico-musicale, che ha senza dubbio conquistato il folto pubblico.
Ad aprire la serata patrocinata dal Comune di Piacenza, rappresentato per l'occasione dall'assessore Tiziana Albasi, sono state le voci del Coro Giovanile che hanno condiviso con gli ascoltatori un repertorio partito dal Cinquecento con Wohlauf, ihr Gäste di Erasmus Widmann, proseguito con la Barcarola di Jacques Offenbach e con alcuni brani di Zoltan Kodaly, fino a toccare composizioni di autori contemporanei quali Todor Popov ed Anton Paan, per poi giungere infine ad un sentito omaggio a Giuseppe Verdi con le Laudi alla Vergine. Al termine di tali brani il Coro Giovanile ha lasciato il posto ai cantori del Coro Polifonico delle voci miste capaci di muoversi in diversi periodi storici musicali, dando ad ognuno un particolare tocco interpretativo.
Dai brani laici e di corte, come Heroes pugnate"di Jacobus Gallus e So ben mi ch'à bon tempo di Orazio Vecchi propri, passando per il periodo Romantico con Frühlingsahnung e Die Primel di Felix Mendelssohn e per Bogoroditse Djevo di Sergej Rachmaninov, il Coro Polifonico ha condotto gli spettatori in un viaggio immaginifico partito nel Cinquecento e conclusosi nel Novecento. A chiudere l'applaudito Concerto di primavera sono state le musiche di Giuseppe Verdi. Al Padre nostro interpretato dal Coro Polifonico voci miste, è seguito il Va Pensiero eseguito da entrambi i Cori. Ad accompagnare al pianoforte le due formazioni è stato il musicista Giacomo Volpe.
Il prossimo appuntamento ufficiale con il Coro Polifonico Farnesiano è per «le celebrazioni del patrono cittadino Sant'Antonino. In quell'occasione, che cade ovviamente a luglio - ha annunciato il maestro Pigazzini - il Coro Farnesiano tornerà ad animare la Basilica di Sant'Antonino», luogo più volte cornice dei concerti interpretati da questa realtà piacentina che sin dalla sua fondazione - datata 1976 - ad oggi, continua a coinvolgere gli ascoltatori.
Chiara Cecutta