Martedì 30 Aprile 2013 - Libertà
Pronti a cedere il palazzo San Marco per valorizzarlo
DALLA PRIMA PAGINA
Per la palazzina ex Ortopedia (attuale sede dell'Oculistica, dell'Odontoiatria e di numerose altre attività ambulatoriali)... e per il recupero in corso dell'edificio ex Igiene e profilassi in via Campagna, che sarà destinato ad accogliere il Sert e il Day hospital di Oncologia.
La nostra attenzione si è concentrata anche su ambienti non strettamente destinati alla cura, come la Chiesa di San Giuseppe, piccolo gioiello barocco presente nel perimetro dell'ospedale. L'Azienda ha finanziato interamente i lavori di rifacimento della copertura del tetto e ha coordinato l'iniziativa dei benefattori e della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che stanno recuperando il patrimonio artistico presente all'interno del tempio. Vale la pena ricordare anche la ricatalogazione e pulitura di circa 8.000 volumi della biblioteca storica, recuperati anche grazie ad uno specifico finanziamento regionale. Costante è stato inoltre l'impegno a cercare e consolidare partnership con altre istituzioni: con il Politecnico di Milano, anche attraverso la messa a disposizione di alcune borse di studio, è stato effettuato uno studio per la riqualificazione generale dell'ex convento Olivetano di San Sepolcro, che risale al ‘400.
L'Azienda ricorda che la propria attività è quella di assicurare i servizi sanitari e di supporto, mantenendo costante nel tempo l'efficienza e l'innovazione tecnologica, e orientando a questo la propria politica di gestione del patrimonio immobiliare e quindi le risorse disponibili. In questo momento sono in corso presso l'ospedale alcuni lavori, tra i più importanti sicuramente quelli relativi all'ampliamento del Pronto Soccorso (che vede oltre 50.000 accessi / anno).
Anche dal punto di vista organizzativo, l'Azienda in questi anni ha proceduto alla razionalizzazione delle proprie attività, accorpando servizi prima sparsi in più luoghi (corso Vittorio Emanuele, via Locati, via Gaspare Landi, via Gadolini, via Taverna e la stessa via San Marco) in sedi unificate (piazzale Milano e via Anguissola) che permettono una maggiore efficienza e sinergia tra i servizi, con risparmio economico e miglior accessibilità per i cittadini.
Entrando nello specifico, confermo che l'immobile di via San Marco è da anni nel piano delle alienazioni dell'Azienda, sul quale hanno espresso parere favorevole sia la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria che la Regione Emilia-Romagna. Pur riconoscendo il valore storico e affettivo dell'edificio per la città, la scelta è stata determinata da una serie di considerazioni, ponderate anche alla luce dell'esito della relazione prodotta da uno studio di architettura appositamente incaricato, che ha tra l'altro valutato anche i vincoli posti, a tutela dell'identità dell'edificio, dalla Sovraintendenza ai beni ambientali e architettonici dell'Emilia Romagna.
Il prospettato recupero si profila infatti incompatibile con le finalità di una azienda sanitaria: sarebbe difficile giustificare, ancor più in uno scenario come quello attuale segnato sempre più da vincoli economici stringenti, investimenti importanti per il recupero di una struttura che non avrebbe in ogni caso le caratteristiche funzionali necessarie, né per collocarvi servizi sanitari né di supporto.
Pur trattandosi di un edificio di pregio, gli investimenti necessari per il recupero sono a maggior ragione incompatibili con i tempi attuali nel caso di destinazione dell'immobile a sede di rappresentanza. A queste considerazioni va aggiunta l'opportunità che la direzione strategica aziendale sia prossima ai servizi sanitari, amministrativi e di staff.
Avendo deciso, per tutte le ragioni sopra esposte, di non intervenire nel recupero dell'immobile, l'impegno dell'Azienda Usl non può essere che quello di mantenere le condizioni attuali dell'edificio, per dare l'opportunità a chi ne entrerà in possesso, di riqualificarlo adeguatamente.
In seguito alle segnalazioni, per altro mai giunte direttamente a quest'Azienda, abbiamo provveduto a ripristinare la chiusura del portone di accesso e a verificare che all'interno della struttura non ci fossero presenze abusive.
Sono infine previsti ulteriori interventi per impedire l'accesso ad estranei.
In conclusione ritengo che sia fuorviante porre il tema in termini di conflitto tra le esigenze di un'azienda sanitaria, chiare e definite, e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale, ma al contrario si debba concentrare l'attenzione e le energie nell'individuazione di un soggetto che possa, attraverso una progettualità complessiva e nel rispetto dei vincoli, valorizzare appieno l'edificio.
Andrea Bianchi
Direttore Generale Azienda
USL di Piacenza