Venerdì 7 Giugno 2013 - Libertà
Trent'anni di scavi: due giorni di studi a Travo
"La lunga strada dell'archeologia in Valtrebbia": oggi e domani esperti a confronto
TRAVO - Trent'anni di scavi, di scoperte e di soddisfazioni. E per il suo compleanno il sito archeologico di Sant'Andrea a Travo - sede del museo del Neolitico e fonte di reperti per il museo archeologico - festeggia in grande con la doppia giornata di studi "Trent'anni di archeologia a Travo. La lunga strada dell'archeologia in Valtrebbia" che oggi e domani faranno il punto sulle attività di scavo a due passi dal Trebbia con l'intervento di docenti ed esperti internazionali. L'appuntamento - promosso dalla Soprintendenza archeologica dell'Emilia Romagna in collaborazione con l'associazione archeologica La Minerva e il direttore del Museo Maria Maffi - è questa mattina, a partire dalle 10, nella sala polivalente di via Anguissola a Travo, e proseguirà per tutta la giornata; domani invece, sarà concentrato nella sola mattinata con l'inaugurazione finale e il taglio del nastro - alle 12.30 al parco archeologico - delle nuove strutture realizzate nell'ultimo anno. Per l'occasione, saranno presenti anche l'assessore regionale Mezzetti, il presidente della Provincia Trespidi, il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Scaravaggi e il sindaco di Travo Albasi.
In trent'anni di storia, il sito di Travo è diventato un punto di riferimento per l'area padana. «Il convegno organizzato per il trentennale della scoperta vuole fare il punto sulle tante azioni intraprese e su quelle ancora da realizzare, sia sul piano della ricerca scientifica che su quello della divulgazione e fruizione del sito» spiega la direttrice Maria Maffi. «Il sito di S. Andrea venne individuato negli anni ‘80 grazie all'attenta opera di alcuni volontari dell'associazione La Minerva. Dopo alcune campagne di scavo d'emergenza in proprietà private, la Soprintendenza acquisì un ampio terreno sul pianoro fluviale del Trebbia. Qui campagne di scavo annuali, gestite dall'associazione e dirette dalla Soprintendenza in collaborazione con le università italiane di Padova, Milano, Bologna, Parma, Pisa, Venezia, portarono alla luce un esteso villaggio di agricoltori risalente al V millennio a. C. ». E negli anni molte altre collaborazioni importanti sono sopraggiunte nel tempo, come quella con il professor Beeching dell'Università di Lione, oggi co-direttore del sito insieme a Maria Bernabò Brea. Una prima valorizzazione di questo lavoro si è avuta nel 1997 con l'inaugurazione del Museo Civico Archeologico che ospita i materiali rinvenuti nel sito e in altre località della Valtrebbia. Nel corso degli anni, l'importanza del rinvenimento ha spinto la Soprintendenza insieme agli enti locali e all'arch. Merlo a pianificare un intervento di musealizzazione all'aperto delle strutture archeologiche, associate alle loro ricostruzioni in scala reale delle capanne e della vita neolitica: era il 2006 e nasceva il Parco Archeologico di Travo, oggi fiore all'occhiello dell'intera provincia.
Cristian Brusamonti