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Mercoledì 5 Giugno 2013 - Libertà

Con gli studenti alla scoperta della città

In Fondazione un video dei ragazzi del liceo "Colombini" e un documentario del liceo "Cassinari"

di ANNA ANSELMI
"Fermati". "Osserva". "Prova a pensare". "Tu come lo vorresti? ". Una sequenza di azioni che i ragazzi del liceo Colombini hanno provato ad applicare guidando in marzo i visitatori della Giornata di primavera del Fai (Fondo ambiente italiano) in edifici solitamente inaccessibili, quali la chiesa del Carmine e le ex scuderie ducali di Maria Luigia d'Austria, ma soprattutto invitando a riflettere sul presente e il possibile futuro di uno spazio irrisolto quale piazza Cittadella.
Quelle esortazioni ieri, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, all'iniziativa di consegna degli attestati agli "apprendisti ciceroni" che hanno partecipato alla longeva manifestazione del Fai, sono state tradotte anche in un video realizzato dagli studenti, quale ulteriore strumento con cui riappropriarsi dei valori e delle istanze di una zona della nostra città per la quale si prevedono importanti progetti di riqualificazione dopo la dismissione delle aree militari. Un altro filmato, in lizza in questo periodo in un concorso nazionale indetto dal ministero dell'istruzione, ha immaginato i giovani piacentini quali novelli protagonisti di una sorta di reinvenzione delle Cronache di Narnja, proiettati dalla penombra e dal silenzio di una chiesa, che da tanto tempo ha smesso di essere tale, nella concitazione del traffico di autobus e macchine, tra sfondi monumentali e parcheggi disordinati.
Ieri mattina i ragazzi, seguiti dalle docenti Lucia Carella, Rossana Frati e Donatella Gandini, si sono inoltre alternati al microfono, per condividere con il pubblico - tra cui l'assessore alla cultura del Comune, Tiziana Albasi, la referente provinciale Fai scuola, Giovanna Caldani, e Stefano Benedetti, architetto, che durante l'anno ha tenuto lezioni su argomenti specifici agli studenti - cosa questa esperienza abbia lasciato loro, non solo a livello di una maggiore conoscenza di luoghi della città, ma anche per le idee su un'auspicabile migliore valorizzazione di un insieme non facile da raccordare, perché le ferite da ricucire nel tessuto urbano sono molteplici, eppure meritevole di una considerazione che tenga conto di funzioni congrue e significati da preservare.
L'excursus è partito dall'origine di trasformazioni rimaste comunque incompiute, dal Trecento della Cittadella Viscontea al Cinquecento di Palazzo Farnese, al Ventennio fascista e agli interventi del dopoguerra, procedendo per demolizioni e costruzioni, che hanno consegnato tanti brani che ora potrebbero articolarsi - è stata una delle proposte - nei fulcri di un polo culturale sviluppato appunto attorno a piazza Cittadella, dove già sorgono i Musei Civici di Palazzo Farnese, con in più le prospettive aperte dal parco delle mura destinato a riaffermare un rinnovato rapporto tra Piacenza e il fiume Po, tra la città, l'acqua e il verde. Approfondimenti sulla Piacenza farnesiana sono stati proposti dagli allievi del liceo artistico, che sotto la guida del docente Antonio Romano, hanno girato un documentario, presentando ieri in particolare la sezione relativa alla musica barocca, all'epoca in cui in quelle che sarebbero diventate le scuderie si trovava ancora il Teatro ducale, distrutto da un incendio nel 1798.
La scorsa settimana un'analoga cerimonia di consegna degli attestati aveva coinvolto a Fiorenzuola gli studenti del liceo "Mattei" che insieme agli insegnanti Laura Torricella e Giuseppe Dossena avevano affrontato il capitolo relativo all'ex monastero di San Sisto, oggi caserma Nicolai.

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