Sabato 25 Maggio 2013 - Libertà
Ricci Oddi, troppa luce fa male
Illuminazione da correggere con filtri, ma i fondi non ci sono
"Prevenire è meglio che curare" recita un vecchio adagio che la galleria "Ricci Oddi" conosce molto bene. E infatti per quanto riguarda la prevenzione degli attacchi da parte dei biodeteriogeni, la galleria piacentina rappresenta un esempio virtuoso. Eppure qualche criticità non manca e riguarda soprattutto i depositi, bisognosi di manutenzione, e l'illuminazione, così forte da necessitare un intervento filtrante. Interventi che però, a causa della scarsità di fondi, sembrano sempre più difficili da attuare. Lo si è visto ieri durante il convegno dedicato a "Ipm per i beni culturali: una norma, non un'utopia" che si è svolto all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano grazie all'impegno del Centro per la protezione dei beni culturali degli organismi dannosi, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e dell'Università Cattolica. A finire sotto i riflettori del seminario è stata una norma del Comitato europeo per la standardizzazione ancora in studio che punta a una gestione integrata nell'ambito della conservazione dei beni culturali: in pratica l'idea, lo ha chiarito la docente della Cattolica Elisabetta Chiappini, «è quella di fornire delle linee guida che puntino a un controllo integrato contro i biodeteriogeni, a un intervento più basato su mezzi fisici che chimici e ove possibile alla prevenzione». Su quest'ultimo aspetto un esempio virtuoso è rappresentato proprio dalla "Ricci Oddi": «Da tre anni lavoriamo sulla conservazione preventiva, adottando delle prassi che garantiscono il benessere della collezione» ha spiegato la direttrice della galleria Maria Grazia Cacopardi a margine del convegno al quale hanno partecipato anche Francesca Valentini della Soprintendenza di Parma e Piacenza, Maria Fratelli del Comune di Milano, Roberto Nelli e Alessia Berzolla della Cattolica e Fabrizio Piva del CCPB di Bologna, «al proposito è stato creato anche un Ufficio cura e conservazione del patrimonio. Certo qualche criticità resta: i depositi, che raccolgono un migliaio di opere, necessitano di manutenzione e su di essi è in atto un progetto di sistemazione. E anche l'illuminazione andrebbe rivista dato che i lux consigliati sarebbero 150 e noi ci aggiriamo tra gli 800 e i 2000: si potrebbe intervenire filtrando, ma i fondi mancano». Quello che non manca invece è la voglia di aggiornarsi: lo hanno dimostrato le 123 realtà museali e bibliotecarie della Regione che hanno partecipato all'indagine condotta da Berzolla e Nelli sulla gestione dei biodeteriogeni: «La percezione del problema c'è anche se non completamente nell'ottica della prevenzione: manca semmai la formazione ma non la volontà di informarsi attraverso una standardizzazione che risulta necessaria» hanno spiegato i docenti della Cattolica.
Betty Paraboschi