Venerdì 12 Aprile 2013 - Libertà
Con la "Ailey II" rivelazioni in danza
La compagnia americana mantiene viva l'eredità del grande coreografo
piacenza - L'Alvin Ailey American Dance Theater era già stato apprezzato dai piacentini. Ma c'è da credere che anche la compagnia Ailey II non sarà da meno: sarà infatti lei la protagonista del quarto appuntamento della stagione di danza del Teatro Municipale realizzato dalla Fondazione Teatri in collaborazione con Aterdanza.
Domenica alle 16 dunque l'americana Ailey II approderà sul palcoscenico piacentino per quello che a tutti gli effetti appare come un autentico debutto in Italia: per l'occasione la compagnia si esibirà con la "prima" nazionale della coreografia Takademe.
Ma non sarà questa la sola coreografia proposta da Ailey II: ad aprire lo spettacolo infatti sarà The external knot, una coreografia firmata dal direttore artistico della compagnia, Troy Powell, che segue il viaggio di un giovane uomo che si batte per affermare la sua indipendenza dagli altri.
Basata sulla musica di Philip Glass e Robert Schumann, The External Knot esprime la sua lotta interiore e la finale riconciliazione. In Takedeme invece i ritmi complessi della danza Kathak indiana vengono destrutturati e resi astratti in un "solo" frenetico e incalzante: figure ben delineate e possenti salti mimano il ritmo delle sillabe vocalizzate di Sheila Chandra. A seguire sarà Splendid isolation II sulla musica corale O Maria, Stella Maris del Trio Mediaeval, che focalizzerà lo sguardo su una donna che indossa un'ampia gonna, da sola al centro del palcoscenico, che con movimenti affascinanti che passano dal fluido allo spigoloso incanterà il pubblico.
One forgotten moment è una creazione firmata da Malcolm Low che riguarda l'amore e la perdita: con movimenti energici e fragili allo stesso tempo, Malcolm Low crea un magnifico insieme di fisicità ed eleganza. A chiudere lo spettacolo sarà infine Revelations, coreografia di Alvin Ailey in cui sulla musica religiosa afroamericana come spiritual, sermoni cantati, gospel e holy blues, si esplora il dolore più profondo e la gioia sacra dell'anima: del resto Alvin Ailey ha affermato che uno dei tesori più ricchi d'America fosse il patrimonio culturale afroamericano, «a volte triste, a volte gioioso, ma sempre pieno di speranza» e questo classico intramontabile è dunque un tributo a quel patrimonio e al genio di Ailey.
Per quanto riguarda invece la compagnia, Ailey II nasce nel 1974 come Alvin Ailey Repertory Ensemble in occasione del workshop che Ailey tiene con i più promettenti studenti della Ailey School: sotto la direzione artistica di Sylvia Waters, che ricopre questo ruolo sin dalla nascita della compagnia, l'Ailey II arricchisce la scena della danza americana offrendo opportunità uniche agli artisti nei vari ambiti della danza.
Da luglio 2012 la direzione artistica della compagnia è affidata a Troy Powell, già direttore artistico associato dal 2003: tra gli obiettivi di Powell vi è quello di mantenere viva l'eredità di Ailey e allo stesso tempo di dare spazio ad un repertorio giovane e fresco con le creazioni della nuova generazione di coreografi.
Betty Paraboschi