Sabato 18 Maggio 2013 - Libertà
Con il Fai al castello di Momeliano
Visita al paesaggio collinare vicino all'ex polveriera di Rio Gandore.
giardini aperti Quest'anno l'appuntamento conduce nel cuore della Valluretta
piacenza - L'annuale appuntamento con i "Giardini aperti", promosso dalla delegazione Fai di Piacenza con il gruppo Fai giovani, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, condurrà domani alla scoperta del parco del castello di Momeliano, nel cuore della Vallurretta, consentendo così di ammirare il paesaggio collinare situato a pochi passi dall'ex polveriera di Rio Gandore, sul cui destino, nell'ambito dell'iter di dismissione delle aree militari, da tempo ci si interroga, con migliaia di piacentini schierati a favore di una destinazione pubblica di questo polmone verde, rifugio della fauna selvatica e scrigno di specie vegetali, votato anche come "Luogo del cuore" in una precedente edizione dell'iniziativa del Fai.
Le visite al parco e al castello, condotte da guide storiche e botaniche, si susseguiranno dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17. Seguirà alle 17.30 in una sala del maniero la conversazione "Puntiamo i riflettori sull'ex polveriera militare Rio Gandore, oasi naturalistica", alla quale interverranno: Giuseppe Castelnuovo, esponente di Legambiente Piacenza; Carla Corti, ricercatrice botanica dell'università Cattolica di Piacenza, e Anja Werner, architetto paesaggista. Al termine, alle 19, aperitivo offerto dalle Cantine Luretta.
Se la costruzione del primo nucleo dell'elegante fortilizio viene datata al XIII secolo, la zona era comunque già frequentata in età romana, come attestato da ritrovamenti archeologici. Consistenti lavori vennero intrapresi da Antonio Ceresa, che acquistò l'edificio nel 1490. A suo figlio Marco Antonio è stato attribuito da Maria Corti il manoscritto anonimo del Somnium Delphili, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, nel quale è descritto un luogo identificato con Momeliano, dove il giovane autore si sarebbe innamorato di una fanciulla pavese, rifugiatasi nel castello durante la peste del 1502 -1503.
La visita comprenderà anche le cantine del fortilizio, che ospitano i prodotti dell'azienda di agricoltura biologica Luretta. Si accede al complesso fortificato attraverso un viale di tigli, tra i quali si riconoscono però anche essenze autoctone, quali il noce e la rovere. "Una particolarità che contraddistingue il parco del castello di Momeliano da quello di altre architetture analoghe sparse nelle vallate piacentine si trova - evidenzia il Fai - lungo il versante est dove, al posto del fossato, sono stati progettati i cosiddetti "giardini pensili". Questa sistemazione del verde è da ricondursi al XVIII secolo, epoca a cui risalgono la scalinata d'ingresso, che sostituisce il ponte levatoio, con decoro a volute e la cortina muraria decorata da elementi a pigna".
Eccezionali le potenzialità floro-faunistiche della vicina ex polveriera di Rio Gandore, esplicitate in uno studio commissionato dal Comune di Gazzola all'Università Cattolica di Piacenza sull'aspetto naturalistico dell'area. I risultati sono stati raccolti nel 2007 nella pubblicazione Momeliano e il Rio Gandore di Gazzola, un itinerario nella biodiversità, con testi di Carla Corti, Ferdinando Calegari, Giuseppe Fricano, Matteo Anaclerio e Rinaldo Nicoli Aldini, con il coordinamento scientifico di Carlo Lorenzoni e Piero Cravedi.
Anna Anselmi