Domenica 19 Maggio 2013 - Libertà
Sacro Cuore
Non serviva un altro spazio teatrale
Egregio direttore, ho partecipato alla visita guidata alla chiesa del Sacro Cuore organizzata da Piacenza Musei e ho seguito con molto interesse l'illustrazione storica e artistica effettuata assai bene dal dott. Pronti.
Colgo l'occasione per ribadire quanto era già stato oggetto di una mia lettera dello scorso mese di settembre di pari oggetto in cui sostenevo che non mi sembrava prioritaria per la città la realizzazione di un ulteriore spazio a destinazione teatrale, tenuto conto che il Municipale, la Filodrammatica, il Teatro San Matteo e la Sala dei Teatini sono del tutto sottoutilizzati e, comunque, possono essere più che sufficienti per le attività teatrali di cui la città può necessitare. Premesso che non condivido certo l'affermazione di un passato Ministro delle Finanze relativa al fatto che "la cultura non si mangia", ribadisco, però, che, con le problematiche economico sociali di cui la città (come, d'altra parte, tutto il paese) soffre, le priorità per destinare i soldi della Fondazione dovrebbero essere ben altre. Anche volendo non considerare il mero campo sociale per la destinazione di fondi, in campo artistico le priorità (vedasi monumenti in condizioni fatiscenti) non mancherebbero certo. Aggiungo, infine che, da quanto mi è parso di capire dalle informazioni acquisite durante la visita, quando il progetto sarà ultimato, fra il fondale eretto dietro al palcoscenico in zona absidale e le quinte e velari di prossima realizzazione lungo i lati della navata e sotto alla volta, la vista dell'interno della chiesa sarà completamente impedita: non mi sembra proprio la soluzione ottimale per il recupero di un edificio cinquecentesco.
Sarebbe, infine, assai interessante conoscere:
-l'ammontare complessivo delle spese già affrontate e da affrontare per il completamento delle opere
-quale Ente (Fondazione, Comune, Associazioni teatrali?) in futuro si farà carico delle spese di gestione (riscaldamento, pulizie, illuminazione, manutenzione, assicurazione, ecc.) che, certamente, non saranno di piccola entità.
Questo per poter valutare cosa si sarebbe potuto fare in alternativa sia nel campo sociale che in quello artistico. Mi si consenta, per concludere, di inviare una esortazione alla nuova Dirigenza della Fondazione a ben considerare in futuro come destinare i fondi disponibili per gli interessi più urgenti della Comunità.
Giovanni Monti
Piacenza