Sabato 15 Maggio 2004 - Libertà
Tra gags e melodie leggiadre
Municipale - Con l'orchestra sinfonica "zanella" diretta da Dorsi. Applausi al "Geloso sincerato" di Nicolini, in replica domani. Apprezzamenti agli interpreti e alla regìa
Successo, ieri sera al Teatro Municipale, per la prima edizione moderna dell'opera di Giuseppe Nicolini, Il geloso sincerato, che è tornata a riecheggiare a distanza di 200 anni (e tornerà a farlo nella matinée di domani, alle 15.30).
Una lieve ma rilevante chiusura della stagione lirica e un evento che ha segnato l'unione di due forze, quella della Fondazione Arturo Toscanini e quella del conservatorio "Nicolini", per la riuscita valorizzazione dell'opera buffa napoletana in due atti del prolifico musicista concittadino. Una partitura, quella di Nicolini, sull'arguto e poetico libretto di Giovanni Battista Lorenzi, rimessa in scena con gradevolezza dal regista Enzo Dara e dall'Orchestra Sinfonica Amilcare Zanella, deliziosamente diretta da Fabrizio Dorsi, che non rientra nella brillantezza piena delle sonorità rossiniane né in quelle di altri compositori ma, senza dubbio, è una bella partitura intinta, di quando in quando, in classicità mozartiane rese in modo espressivo dagli interpreti: Mauro Bonfanti (credibile "bellimbusto" nei panni del Marchese Cicellini), Sang Ouk Park (in sintonia col suo ruolo, il gelosissimo Don Matusio), il piacentino Valentino Salvini (perfetto nel ruolo del buffo e buontempone Prospero) e ancora Gianluca Pasolini (il rubacuori Lelio), ancora Orle Tanabe (l'ambita Berenice), Francesca Cassinari (la giovane Errighetta) e Roberta Mameli (nel ruolo della servetta Livia). E al regista Dara è andato anche il merito della scelta scenografica, quella di Lele Luzzati. Applausi a tutto il cast per aver saputo esprimere la freschezza della partitura ed il brio delle parti più melodiose e tipicamente settecentesche come, ad esempio, l'Aria comica di Cicellini ed il Concertato.
Eleonora Bagarotti