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Giovedì 16 Maggio 2013 - Libertà

Un consiglio? Canta che ti passa

La Farneti in Fondazione con un concerto interattivo

PIACENZA - Canta che ti passa! Motto antico e verissimo, un consiglio da seguire per lenire lo stress e le ansie contemporanee. Cantare fa bene e scegliere la canzone giusta al momento giusto è un toccasana per corpo e mente. Un esempio banale? Bloccati nel traffico con la nostra macchina, cambiamo stazione radio e troviamo un pezzo che ci piace. La tensione si scioglie, l'umore migliora, cambia la percezione della situazione. Siamo entrati in risonanza con la musica, si è innescato uno scambio di onde positivo tra i corpi. Perché «siamo orchestre e ognuno vibra a modo suo. Non esistono persone che non risuonano, esistono magnetismi differenti, incastri che funzionano o meno e bisogna trovare quello giusto per vivere meglio».
Parola di Anna Chiara Farneti, la cantoterapeuta intervenuta recentemente in Fondazione per l'Omeofest con una sorta di concerto interattivo, InCanto del cuore, per far capire alla folta platea che ciascuno racchiude in sé un suono, una vibrazione e una capacità di auto-ascoltarsi che, se messe in atto, percepite e governate, possono intervenire sui desideri, sullo stato fisico-psico-emotivo, sui comportamenti e sui pensieri. Possono influenzare gli altri e ciò che ci circonda perché quotidianamente, a ogni ora, attorno a noi è tutto un intreccio da vibrazioni e onde sonore, materia intangibile e non arginabile, perché il suono passa attraverso - non solo dalle orecchie - e l'insieme dei suoni fa il tutto in cui siamo immersi, un universo di oscillazioni aree e magnetiche che determinano il nostro benessere. La prova pratica di tutto questo ragionamento affascinante ha consistito in vari interventi cantati a più riprese. Dapprima la Farneti ha intonato un lungo canto arcaico, un insieme di vocalizzi con un che di sciamanico, utilizzando melodie e lingue antiche, un susseguirsi di armonizzazioni soavi e timbri incisivi, note elastiche e toni fatati. Una sorta di "meditazione" melodica pervasiva che ha portato i presenti a verificare cosa avesse vibrato dentro di loro. La seduta si è poi sviluppata attraverso momenti interattivi, esercizi di respirazione e di ascolto per allenarsi alla percezione della voce interiore, e sessioni di canto collettivo. Gli effetti positivi della serata sui presenti sono stati certificati da Emanuela Todesco, che, a più riprese, prima, durante e dopo gli interventi cantati, si è servita di un campione di persone sottoponendole ad un particolare macchinario di provenienza russa, la "GDV Camera", una sorta di scanner su cui posizionare i polpastrelli, collegato ad un software in grado di elaborare i dati. I risultati grafici, una mappatura coloristica che ricorda certe cartine meteorologiche, ha evidenziato un netto miglioramento dei "buchi energetici", una riduzione del frastagliamento dei contorni del campo energetico delle "cavie". Mens sana in corpore sano, e viceversa. In quest'epoca fatta di immagine e apparenza, vale la pena ridare ascolto alle nostre orecchie e alle nostre emozioni più recondite. Per un mondo migliore, anche la voce e il canto possono fare la loro parte.

p. sch.

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