Martedì 16 Aprile 2013 - Libertà
Piazza Cittadella, parcheggio indispensabile per Piacenza
di ADRIANO CORSI*
Evviva, nonostante le recenti e numerose critiche sollevate da alcune associazioni di cittadini, da vari "esperti" e anche dai rappresentanti locali del Movimento 5 stelle, il parcheggio in piazza Cittadella si farà! Anzi le ruspe sono già al lavoro e da qualche settimana è stato pubblicato su Libertà il calendario degli interventi, modulati nel tempo e nelle diverse mini-aree, per non recare intralcio alla viabilità della zona e per conservarne, seppur temporaneamente, le funzioni attuali di capolinea degli autobus. Confesso di aver vissuto con ansia questi ultimi mesi, temendo che le pur tardive opposizioni al progetto del parcheggio sotterraneo potessero rallentare la realizzazione di questa opera, indispensabile per la città di Piacenza, proprio quando si era risolta la lunga vertenza con le imprese concorrenti alla gara d'appalto. Non capisco neppure le ragioni vere delle tante resistenze ad un intervento già deciso dai nostri rappresentanti, ai quali abbiamo dato la nostra fiducia, eleggendoli, sicuri che operino sempre per il bene comune (del resto a noi cittadini elettori sfugge la complessità dei processi, compresi quelli della rigenerazione urbana, che deleghiamo ai nostri amministratori dando loro mandato di operare in nome e per conto nostro, visto che le ultime statistiche ci dicono che oltre il 60% di noi non riesce più a "leggere" e a interpretare la realtà...).
Perchè sospettare pressioni di una fantomatica lobby del cemento e non pensare invece che "Loro" sanno perfettamente dove e come intervenire. Per di più noi piacentini siamo stati consultati diverse volte in questi anni sia per ratificare le scelte operate (Bilancio Sociale- PC) che per proporre le nostre personali "visions" (Vision 2020-PC) in numerosi incontri, istituzionali e non, che hanno sedimentato un patrimonio di idee e progetti per ripensare e rifondare la nostra città (non è questa la democrazia diretta, che integra e coregge la democrazia rappresentativa?).
E' vero che del parcheggio interrato in piazza Cittadella non si era mai dibattuto a fondo, magari ragionando sulla riqualificazione complessiva del comparto nord della città (un'area densa di forti presenze storico-artistico-documentali che ha un'estensione di 155.000 mq di cui 85.000 occupati da strutture militari in dismissione...) come è stato proposto nel progetto "Baia di San Sisto" (Vision 2020-PC), ma i nostri eletti, che per mandato devono completare la "sistemazione" delle famose dieci piazze, sanno che il parcheggio va fatto lì e non altrove, per esempio fuori dalle mura. Fidiamoci!
Un'opera analoga è stata realizzata con successo e con la soddisfazione di tutti i cittadini (a parte i soliti mugugnatori di professione che, una volta entrati faticosamente in quel parcheggio, non riescono ad allontanarsene, ma questo fa parte del rito, un po' come il "Paradosso di Porta Lodovica" di Umberto Eco - vedi anche il gustoso video dell'arcoiris-tv) nel centro storico di Cremona, in piazza Marconi, nonostante una più che ventennale gestazione, continue interruzioni dei lavori per grosse infiltrazioni d'acqua (con un successivo ridimensionamento dello scavo, da quattro a soli due piani interrati) e per ritrovamenti archeologici rilevanti (una villa romana interamente bruciata, della quale si conserva nel sotterraneo una parte del pavimento, un mattonato di pochi metri quadrati, mentre diversi oggettini d'uso comune sono finiti in un museo cittadino).
Ma noi, che siamo molto più furbi dei cremonesi (si sa, è stato scritto da più mani su muri e caseggiati di Piacenza da writers lettristi nostrani) ci siamo organizzati da tempo, riqualificando qualche anno fa viale Risorgimento che ora permette un' ottima viabilità in entrata e in uscita da piazza Cittadella; abbiamo coinvolto nel progetto sia la Soprintendenza Archeologica (che si fa garante della conservazione dei reperti dello scavo), che quella per i Beni Architettonici e Artistici (che vigila e tutela la sistemazione superficiale del manufatto); abbiamo studiato la deviazione del rivo S. Sisto (così eviteremo gli allamenti nel cantiere).
Non conosco nei dettagli il progetto e quindi non so se in superficie le strutture destinate a copertura del buco/scivolo sono firmate da Calatrava, da Meier, da Piano o dall'architetto Nessuno, incaricato dalla ditta appaltatrice, ma sono certo che saranno un forte segno post-moderno in grado di dialogare efficacemente con l'imponente mole cinquecentesta di Palazzo Farnese (magari qualcosa come la piramide di vetro del Luovre).
Del resto, nel "percorso partecipato" (la democrazia diretta delle Consulte...) previsto anche per questo progetto dalla nostra amministrazione, tutti noi cittadini potremo esprimerci sull'intero capitolato della piazza (l'arredo...), compresa la struttura visibile di copertura (non so se il Famoso Architetto ci permetterà di modificarne il disegno, ma credo che potremo esprimerci sul materiale, vetro, plastica colorata o policarbonato, e sicuramente anche sul colore delle parti metalliche, canna da fucile, rosso farnese, o grigio ufficio).
Il manufatto esterno, l'Opera, la scrivo così, perchè, che si tratti di una pensilina, di una grande vela o di una piramide trasparente, può rappresentare un'attrattiva formidabile, perfettamente funzionale al duplice destino del sotterraneo, garage e museo drive-in, ricco di testimonianze che potranno essere ammirate non solo dai guidatori frettolosi che possono gettare occhiate fugaci alle teche di cristallo, che col tempo assumeranno un'appropriata velatura fumeè, contenenti i numerosi reperti archeologici ed architettonici che verrano via via trovati, ma anche da turisti e scolaresche che potranno così completare la tradizionale visita a Palazzo Farnese con uno sguardo d'assieme (radicante ed identitario- pensiamo a quanta integrazione resta ancora da compiere...) alle diverse epoche storiche della città.
Naturalmente per accogliere e tutelare questo turismo sotterraneo, oltre a zone pedonalizzabili, occorrerà fornire respiratori e maschere adatte, ma solo per i primi tempi, fino alla diffusione massiccia delle auto all'idrogeno, nel 2040.
Per di più il Parco Archeologico Sotterraneo (PAS) che è poi il Vero Progetto (il parcheggio ne rappresenta solo una ricaduta, uno scarto da riciclare e mettere a reddito) ci costerà, per la parte archeologica beninteso, solo un milione di euro (anticipati dalla Soprintendenza Archeologica Regionale) recuperabili, indotto a parte, in pochi anni (dieci) invitando/obbligando tutta la popolazione di Piacenza a recarvisi una volta all'anno (a Natale/Pasqua/S. Antonino,..) al costo di un euro per il Biglietto Unico che darà diritto ad accedere anche agli edifici storici di tutta l'area attorno alla piazza, destinata, come si sa, a diventare nel tempo Zona Monumentale (vedi ancora il corposo progetto "Baia di San Sisto" di "Vision 2020"), una volta risolti i problemi col Demanio e naturalmente reperiti dalla solita e munifica Fondazione i centocinquanta milioni di euro necessari.
Perchè non pensare, nel corso dei lavori, sfruttando parte dell'alveo del rivo abbandonato, che immagino costruito con la stessa cura archittetonica del rivo S. Andrea (passa sotto casa mia, a volte esonda in cantina e io lo visito con una video ispezione: è un manufatto magnifico, con le sue volte e voltine in mattoni pieni), a tunnel appositi (tre) che arrivino direttamente nei cortili delle eccellenze architettoniche della piazza? Oltre a predisporre delle vie di fuga dal PAS/garage e a permetterne l'aereazione, si darebbe così più spessore e attrattiva a tutta l'Opera di superficie e all'interrato (che nel corso del tempo potrebbe aumentare le sue dimensioni in una versione old-reality della Piacenza Ritrovata, concorrenziale alla mitica e new-age Damanhur piemontese), richiamando anche frotte di cremonesi, stufi del poco mostrato nel loro scavo/museo drive-in e inviperiti dall'ora di coda per entrare e uscire dal garage di piazza Marconi, come noi in pieno centro storico.
"Mi scusi, non c'è il Centro Commerciale qui sotto? "
*sociologo