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Domenica 14 Aprile 2013 - Libertà

Girotto, sax all'argentina per il via al Jazz Fest

Oggi alle Rotative parte la kermesse col concerto dello strumentista e di Aires Tango

di ALFREDO TENNI
Dieci anni è un compleanno di quelli importanti. Vent'anni, anche. E quindi, con il concerto che Javier Girotto & Aires Tango terranno oggi alle 18.30 nello spazio Le Rotative di via Benedettine 66, sarà un gran bel festeggiare, perché di entrambi i compleanni si tratta.
Da una parte, infatti, questo concerto del grande saxofonista argentino Javier Girotto (che, per l'occasione, suonerà flauti andini oltre al sax soprano e al sax baritono che da sempre sono suoi fidi compagni) e dell'ormai storico quartetto di jazz-tango da lui capitanato (affiancano il leader Alessandro Gwis al pianoforte, Michele Rabbia alle percussioni e Marco Siniscalco al basso) apre la decima edizione del Piacenza Jazz Fest, il festival con cui il Piacenza Jazz Club, giusto un decennio fa, si è dato la missione (compiuta) di portare la nostra città nel "giro" nazionale del jazz che conta (da allora il Jazz Fest è organizzato dal benemerito sodalizio presieduto da Gianni Azzali con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il sostegno di Comune, Provincia, Regione, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione Libertà e altri sponsor).
Dall'altra, questa esibizione è un "antipasto" delle celebrazioni per il ventennale del sodalizio tra Girotto e gli Aires Tango, che nel 2014 festeggeranno i primi vent'anni di vita, amicizia e musica insieme. E, per solennizzare l'anniversario, hanno in programma una grande tournée e un nuovo album (diversi brani sono stati già composti, e forse potremo averne un'anteprima oggi alle Rotative) che andrà ad aggiungersi ai nove che lo hanno preceduto.
Il loro primo lavoro discografico risale al 1996 e, fin dal titolo, dice molto sulla "argentinità" viseceralmente vissuta da Girotto. Si intitola infatti Malvinas: è il nome di quel tale arcipelago nell'Atlantico del Sud che gli inglesi chiamano Falkland e gli argentini, appunto, Malvinas. Oggetto di un'interminabile contesa territoriale tra l'Argentina e la Gran Bretagna, le Falkland/Malvinas furono teatro nella primavera 1982 di una guerra vinta dal secondo Paese: una guerra dimenticata da tutti (almeno fino a quando la morte di Margaret Thatcher, in questi giorni, non l'ha riportata alla ribalta), ma non dagli argentini, che vi patirono 650 caduti e migliaia di feriti e di prigionieri (quando chi scrive chiese a Girotto perché avesse scelto proprio quel titolo, lui rispose: «Nessun nazionalismo. Ho solo voluto rendere omaggio alla memoria di diversi miei amici che in quella guerra sono morti. Sarebbe potuto capitare anche a me: ho fatto il servizio militare in quel periodo e ho rischiato concretamente di finire al fronte. Qualcuno dice che quella guerra, almeno, ha avuto l'effetto di mettere fine, in Argentina, alla dittatura militare delle torture e dei desaparecidos. Be', se è così, il ritorno alla democrazia ha avuto per noi un prezzo molto caro»).
L'anno dopo è arrivato il secondo album, il bellissimo Madres. Le coordinate musicali del gruppo erano già chiare: modernità spavalda in cui gli echi del passato sono sempre palpitanti, jazz travolgente e muscolare, guidato dagli incandescenti sax di Girotto, contaminato avventurosamente con il folklore musicale latinoamericano; su tutti quello argentino, il tango in primis. Dal 1998 in poi gli "Aires Tango" hanno mietuto accoglienze entusiastiche in festival musicali di tutta Italia, tra cui "Rumori Mediterranei" di Roccella Ionica, "Nuoro Jazz Festival" e "Fano Jazz", dove divisero la serata con il gruppo del grande tanguéro argentino Astor Piazzolla e del vibrafonista Gary Burton (un grande che sarà tra le stelle di questa edizione del Piacenza jazz Club). Ma Girotto e compagni non hanno riposato sugli allori: i sette dischi che sono arrivati in seguito (Poemas, Cronologia del ‘900, Origenes, En vivo, Aniversario, Trentamila cuori e 10/15) hanno testimoniato la vitalità di una musica in continua, febbrile evoluzione, aperta a influenze e idee sempre nuove. Il miglior viatico possibile per i vent'anni di Javier Girotto & Aires Tango non meno che per i dieci anni del Piacenza Jazz Fest. Cento di questi giorni, agli uni e all'altro.

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