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Giovedì 11 Aprile 2013 - Libertà

Fondo diocesano, 500mila euro ai poveri

Chiodaroli (Caritas): prestiti a 300 famiglie e contributi, ora pausa di riflessione

Poveri e nuovi poveri, per contrastare gli effetti devastanti della crisi, a Piacenza, il Fondo straordinario di solidarietà, ispirato nel 2009 dallo stesso vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio, ha distribuito fino ad oggi 500mila euro, all'incirca.
Un robusto aiuto, nel complesso, con centinaia, migliaia, di destinatari. Sono 300 le famiglie sorrette in un difficile momento della loro esistenza mediante il prestito "responsabile", una delle due linee di intervento: credito fino a 3mila euro, garantito dal Fondo per la crisi per 800mila euro complessivi.
Ora questo filone è stato fermato, mentre negli ultimi mesi i responsabili hanno preferito accordare aiuti più modesti (ma essenziali), fino a 500 euro per famiglia, a fondo perduto. Finora dal fondo sono usciti circa 200mila euro, rientranti in questo secondo filone di intervento (anche questo secondo filone, oggi, è stato messo in stand by per tracciare le prossime linee di azione). Complessivamente il Fondo ha erogato i 200mila euro circa degli aiuti senza restituzione, a cui vanno sommati altri 300mila euro che hanno coperto quei prestiti garantiti del primo filone di intervento che non sono stati restituiti per vari motivi. Braccio operativo del Fondo diocesano (ai cui 600mila euro di "dote", prima degli aiuti, hanno fatto confluire ossigeno Fondazione, privati, imprese, il vescovo, l'8 per mille della Chiesa, le imprese e i lavoratori, alcune banche) è la Caritas diocesana, impegnata in prima linea contro le aggressioni della povertà.
Il direttore, Giuseppe Chiodaroli, conferma i numeri: «Il Fondo è costituito da 600mila euro, 300mila li abbiamo erogati come fondo di garanzia per i prestiti responsabili a 300 famiglie. E 200mila circa li abbiamo distribuiti per i contributi a fondo perduto, linea di intervento in cui sono i parroci a segnalarci gli Sos. Adesso? La cassa, possiamo dirlo, si è svuotata di un bel po', ora occorre capire come muoversi per il futuro. Perchè, lo vediamo tutti i giorni, questa crisi che nelle previsioni doveva essere finita già da un bel po' non è finita per niente, anzi. Fuori dai nostri sportelli c'è la fila di chi ha bisogno, che non finisce mai». Bilancio della attività di prestito responsabile, ancora Chiodaroli: «Un prestito fino a 3mila euro può essere un importante salvagente per una famiglia in difficoltà. Prevedevamo dalle famiglie una solvibilità di circa il 70 per cento, che invece è stata un po' inferiore, attorno al 60 per cento. Questo perchè ci sono stati casi di nuclei dove il capo famiglia da cassintegrato è stato licenziato. E casi di immigrati che dopo l'aiuto, purtroppo, non si sono comunque ripresi e sono ritornati nel loro Paese».

Simona Segalini

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