Venerdì 14 Maggio 2004 - Libertà
"Piccole imprese, usate le e-mail e non il fax"
Il convegno della Camera di Commercio alla Fondazione sulla società della conoscenza
Ci sono tante piccole imprese che non accendono mai il computer, dimenticano di usare le e.mail e preferiscono dialogare con il mondo via fax. Errore grandissimo, una fatale "palla al piede" della produttività lascia intendere l'economista Giacomo Vaciago. In uno scenario che cambia a velocità impensabili, ecco un esempio efficace per descrivere l'arretratezza italiana sulla new economy. Se ne è parlato al convegno "Verso la società della conoscenza", ospitato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, per la quale era presente il presidente Giancarlo Mazzocchi, e dove sono intervenuti alcuni autorevoli testimoni delle trasformazioni in atto: oltre a Vaciago, Anna Tanzi Cumetti, docente di Economia aziendale all'Università di Parma e Guido Caselli, direttore dell'Ufficio Studi di Unioncamere dell'Emilia Romagna. Ha fatto gli onori di casa Luigi Gatti, presidente camerale perché proprio l'ente di Palazzo Borsa ha organizzato questo momento di riflessione nel quadro della seconda giornata nazionale dell'economia.
Caselli, dati alla mano, ha mostrato come in dieci anni l'economia piacentina sia cresciuta bene, specie in termini occupazionali, ma anche come strutturalmente si ritrovi con gli stessi problemi di dieci anni fa. La crescita? Si coglie nei servizi e nell'ediliza, nell'esportazione di beni a media tecnologia. Anzianità in aumento della popolazione e una certa difficoltà ad infondere scienza nella formazione scolastica, nel puntare su ricerca ed innovazione sono i nostri punti di debolezza. Anna Tanzi Cuminetti, autrice del recente volume "Verso l'economia dell'intangibile" ha parlato della nuova economia, del valore che oggi assumono le reti informatiche, la conoscenza e le idee. L'Italia sconta un ritardo nell'utilizzo del computer e di internet a scuola e in famiglia, presenta una debole integrazione tra università e impresa ("da noi c'è un segno negativo del 70 per cento in quanto ai frutti positivi della collaborazione fra università e impresa"). La docente ha insistito sul ruolo delle risorse umane, in perfetto accordo con Vaciago, il quale ha parlato del peso fondamentale del "capitale umano". La nuova economia - ha detto il professore - è un modo nuovo di far le cose, la capacità di far rete fra imprese, la necessità di continuare ad imparare, di aggiornarsi a tutti i livelli professionali. Per l'economista è poi fondamentale - come ricetta di buona prassi per crescere - attrarre continuamente risorse da altri Paesi. "Se non attiri non trattieni, invece occorre una politica per far affluire capitali". Gli italiani sono grandi risparmiatori, ma questo risparmio alimenta il boom economico di Paesi lontani, come Cina e Usa, è vitale invece calamitare nel nostro Paese gli investimenti altrui.
pat.sof.