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Martedì 9 Aprile 2013 - Libertà

Palladini: disabili, anziani, ragazze-madri
4 milioni di euro per la coesione sociale

(s. s.) «Il Comune non può obbligare le persone a denunciare la propria povertà. Ma può essere parte di una rete sociale che, nel rispetto della dignità del singolo, lo arriva a sostenere». Giovanna Palladini, assessore ai Servizi sociali del Comune di Piacenza, anche sulla scia delle tre dolorose morti di Civitanova Marche, cerca di tracciare le coordinate di intervento sul fronte del bisogno, fuori dall'eccezionalità.
Esistono 4 milioni di euro, già inseriti nel bilancio consuntivo di palazzo Mercanti, in corso di spesa per "azioni di promozione e coesione sociale". Quattro milioni frettolosamente catalogati come "contributi" ma che all'interno racchiudono realtà ed emergenze molto diverse e distanti, anche se riunite da un unico comune denominatore. Ottantacinquemila euro di bilancio sono stati direzionati alla Fondazione Caritas per la mensa della fraternità, il Centro di prima accoglienza e gli appartamenti sociali. La corposa cifra di 300mila euro vanno all'Ausl, per minori e disabili (in quell'importo 240mila euro soltanto sono per il trasporto di minori affetti da handicap). Capitolo svantaggiati, il Comune sta destinando 45mila euro ai detenuti, per le voci di inserimento lavorativo, sportello, concorso letterario. Gli assegni per anziani e disabili sono nell'ordine dei 160mila euro (40mila dal Comune). E 50mila euro, specificatamente, servono alle persone disabili per l'acquisto di ausili e per l'adattamento delle vetture; altri 50mila euro di provenienza regionale vanno all'abbattimento delle barriere architettoniche. Invece, 156mila euro palazzo Mercanti li ha destinati alle borse lavoro per disabili. La voce sicuramente più importante del bilancio è rappresentata da 835mila euro per l'integrazione delle rette anziani nelle case di riposo. E, ancora: 149 mila euro servono all'aiuto per anziani e disabili con le bollette di riscaldamento; mentre 513mila euro, altra voce pesante, vanno alle famiglie affidatarie; e 411mila euro alle ragazze madri. «Sono solo le voci più grosse - spiega la Palladini - che compongono i 4 milioni diretti a sostenere le famiglie. Certo, le richieste di aiuto sono sempre più numerose»

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