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Sabato 30 Marzo 2013 - Libertà

La trilogia verdiana scalda i motori

E nella sala dei Teatini le belle arie di Rigoletto, Trovatore e Traviata
Da sabato 6 a lunedì 8 aprile al Municipale le tre opere con la regia della Mazzavillani Muti

piacenza - La cosiddetta "trilogia popolare" verdiana, ovvero Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata, tre capolavori divenuti popolarissimi, sono proposti nell'audace successione, sera dopo sera a chiudere in bellezza la stagione lirica. L'idea è della regista Cristina Mazzavillani Muti, per un confronto serrato con il melodramma verdiano che «nasce dall'uomo, opera sull'uomo e si esaurisce totalmente nell'uomo». Ravenna Festival e Teatro Alighieri, in collaborazione con la Fondazione Teatri-Teatro Municipale (per La Traviata anche con il Comunale di Ferrara) ha realizzato il progetto originale per celebrare il compositore nella ricorrenza del 200° della nascita. In scena, sabato 6 aprile (ore 20,30 turno A) Rigoletto, domenica 7 (ore15,30) Il Trovatore, lunedì 8 (ore 20,30) La Traviata e di nuovo, martedì 9 Rigoletto, mercoledì 10 Il Trovatore e giovedì 11 La Traviata (sempre ore 20,30 turno B); mercoledì 3 aprile (ore 14.30) la regista Cristina Mazzavillani prova alcune scene de La Traviata, prova aperta ma rigorosamente riservata a studenti ed eventuali ospiti delle Case di riposo.
L'operazione della "trilogia" si realizza con l'Orchestra giovanile "Cherubini", voluta dal maestro Riccardo Muti, diretta, per l'occasione, dal maestro Nicola Paszkowski. Il Coro del Teatro Municipale è diretto dal maestro Corrado Casati. La realizzazione scenica è curata da Italo Grasso in collaborazione con il maestro delle luci Vincent Longuemare, con i costumi di Alessandro Lai. Per introdurre la "trilogia", alla Sala dei Teatini si è impegnata l'associazione "Nel Pozzo del Giardino", in particolare Maria Cristina Romanini per la presentazione e i testi scelti e il maestro Marco Beretta, al pianoforte. Dal dramma di successo in Francia di Hugo, Francesco Maria Piave ha tratto (per evitare la censura, non era ammesso presentare un re licenzioso) una vicenda ambientata nel ducato di Mantova. Al centro è posto il buffone di corte Rigoletto, coinvolto in un drammatico gioco. Pronto a villaneggiare gli altri per far ridere, il vecchio buffone rivela inattesa umanità nell'amore per la figlia, tenuta come un tesoro segreto. Il maestro Beretta ha guidato il soprano Ji Won Yeo (Gilda) e il baritono YoungWoo (Rigoletto) nel finale del secondo atto, momento centrale del dramma con Cortigiani vil razza dannata e quindi la rivelazione dell'inganno del Duca, presentatosi come giovane studente di buone intenzioni.
Il Trovatore, dalla tragedia spagnola di Garcia Gutierrez, rappresentata per la prima volta a Roma (1853) offre un intreccio di passioni contrastanti che Verdi nobilita con straordinaria ricchezza melodica. Il soprano Oh Hee Jin (Leonora) canta a Manrico (tenore Rho Seunghoon), chiuso nella torre, la sua totale dedizione: D'amor sull'ali rosee, mentre il Coro (qui rappresentato dal pianoforte) prepara con Miserere l'imminente epilogo; Il Conte di Luna (baritono YoungWoo) sta per realizzare il suo sogno, far sua Leonora, ma la donna, ottenuta la promessa di liberare i prigionieri, si avvelena per rimanere fedele all'amato Manrico.
Con La Traviata, abbandonati i drammi a tinte fosche d'un passato lontano, Verdi affronta un dramma borghese, dal romanzo di Dumas figlio che sperimentò personalmente i fasti e le miserie del "bel mondo" parigino. Il finale della vicenda è stato presentato dal soprano Sunyong Ann (Violetta) con il tenore Rho Seunghoon (Alfredo) e il baritono YoungWoo (Germont padre). Finalmente l'amore vero trionfa sui riti pagani d'una società ipocrita: Parigi, o cara, noi lasceremo cantano i due amanti, ma manca il tempo. Violetta in un ultimo slancio: Ritorno a vivere, oh, gioia, ed è, invece, la fine. Meritati applausi dal folto pubblico.

Gian Carlo Andreoli

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