Lunedì 8 Aprile 2013 - Libertà
Il Gospel, una preghiera gioiosa
Sonorità coinvolgenti, la platea risponde con applausi ed entusiasmo
piacenza - Una creatura dai mille volti, mutevole, accogliente. Il Gospel include, ingloba, sintetizza. Musica dell'anima, preghiera in un soffio. Non si lascia stringere negli steccati di genere, va oltre. Nel solco della tradizione con lo sguardo sul presente. Una musica che racconta le difficoltà della vita, la fede e la speranza. L'ispirazione imprescindibile arriva dalle Scritture, dal Vangelo.
Lo Spirit Gospel Choir di Piacenza si muove su questi territori. Sabato sera, in una Basilica di S. Antonino gremita, la loro vibrante esibizione. Il concerto, organizzato con il sostegno dei Lions Club della IV circoscrizione di Piacenza, rientra nella sezione Prefestival del Piacenza Jazz Fest. Una sorta di "aspettando il Jazz Fest", un contenitore riempito da preziose iniziative che hanno caratterizzato l'intero weekend. Il Jazz Fest che partirà ufficialmente il 14 aprile si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è realizzato con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Provincia di Piacenza e della Fondazione Libertà. Gode, inoltre, del contributo di alcune importanti realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio.
Ma ritorniamo nella calda atmosfera che si respirava, tra le navate di S. Antonino, sabato sera. Uno spirito gioioso, sollecitato dall'intenso programma della serata. Una selezione attraversata dalla "parola di Dio", da sonorità coinvolgenti, da ritmiche morbide alternate a fraseggi sonori più sostenuti. A fare gli onori di casa Andrea Zermani, musicista, musicologo, co-direttore dei corsi della Milestone School of Music di Piacenza e direttore dei quaranta cantori dello Spirit Gospel Choir. Un ruolo fondamentale nella cura dei timbri vocali lo ricopre Anna Chiara Farneti, cantante, musicologa, esperta nelle diverse applicazioni della voce.
Ospiti della serata l'Elohim Gospel Choir di Grottaglie diretto da Vito D'Amicis e, direttamente dal Regno Unito, alcuni esponenti della scuola "Gospel Rock", etichetta che raccoglie una delle più importanti agenzie di promozione della "Christian music" nel mondo (in rappresentanza dell'istituto il predicatore camerunense Etienne Manfred Fouda). Il concerto, al via intorno alle 21.30, ha offerto una scaletta ben miscelata tra arrangiamenti originali e liriche religiose.
I brani abbracciano la platea. Arrivano, accolti da applausi ed entusiasmo, Intro Spirit (Hans Zimmer), You are good (Israel Houghton), Worthy is the lamb (Hillsong), Stand by me eseguita da Elohim Gospel Choir (King, Leiber, Stoller), Lullaby of birdland (Shearing, Weiss), L-O-V-E (Kaempfert, Gabler). Il clima si fa più intimo con l'esecuzione di The real me cantata dalla solista Karen McManus, vincitrice del Gospel Rock 2013 e, con I am, innalzata dalla timbrica suadente di Kathryn Adams, (vincitrice del Gospel Rock 2010). A seguire I give you my heart (Michael W. Smith), Awesome God (Rich Mullins), My life, my love, my all (Kirk Franklin), Hosanna (Kirk Franklin), Total praise (Richard Smallwood). Si chiude con un'esaltante versione di Stand by me.
Ad accompagnare le evoluzioni vocali dei cori l'autorevolezza di Erminio Cella al pianoforte, Stefano Sarchi alla chitarra, Alex Carreri al basso e Marco Bianchi alla batteria. Infine, una curiosità: i pezzi sono stati eseguiti armonizzando alla frequenza di 432 Hz e non, come di consuetudine, a 440 Hz. La motivazione? Ascoltare, suonare e cantare, armonizzati alla frequenza del "diapason scientifico" a 432 Hz, dona beneficio a chi ascolta, "accordando" il suo organismo e permettendogli di godere delle frequenze musicali percepite.
Matteo Prati