Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 7 Aprile 2013 - Libertà

E oggi arriva il dramma del "Trovatore"

Proseguono le "prime" della Trilogia verdiana, protagonisti Ganci e Kasyan

piacenza - Ha la forza di una storia arcana tramandata attraverso i racconti di cento, mille narratori ma sentita sempre come se fosse la prima volta. È questa la peculiarità del Trovatore diretto da Cristina Mazzavillani Muti che oggi pomeriggio alle 15.30 approderà al Teatro Municipale (con replica prevista il 10 aprile alle 20.30 per il Turno B) nell'ambito della stagione lirica organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza: la produzione, che vede uniti Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna e appunto Fondazione Teatri, ha portato sul palcoscenico piacentino ieri sera uno straordinario Rigoletto e domani sera La Traviata, ma nel frattempo a questa trilogia popolare rivista e rivissuta attraverso la sensibilità e l'intuito di Mazzavillani Muti non poteva mancare Il Trovatore.
Tratto da El Trovador di Antonio Garcìa Gutiérrez e ridotto librettisticamente da Salvadore Cammarano, il dramma verrà messo in scena da un cast di giovani talentuosi che comprende il tenore Luciano Ganci (Manrico), il soprano Anna Kasyan (Leonora), il baritono Alessandro Luongo (Conte di Luna), il mezzosoprano Tea Demurshvili (Azucena), il basso Luca Dall'Amico (Ferrando), il soprano Isabel De Paoli (Ines), il tenore Giorgio Trucco (Ruiz). Protagonisti della rappresentazione (che può contare anche sugli apporti importanti di Vincent Longuemare per il light design, Alessandro Lai per i costumi, Paolo Miccichè per il visual design, Enrico Fedrigoli per le immagini fotografiche, Alvise Vidolin per il sound design, Italo Grassi per le scene e Roberto Mazzavillani per l'allestimento scenico) saranno anche l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" e il Coro Lirico del Teatro Municipale di Piacenza diretti rispettivamente dai maestri Nicola Paszkowski e Corrado Casati.
Per quanto riguarda l'allestimento, la scelta registica di Mazzavillani Muti è ricaduta su un progetto incentrato tutto sulla Visione: «Abbiamo pensato di utilizzare le fotografie scattate da Enrico Fedrigoli che ritraggono alcuni scenari di Ravenna che rappresentano lo sfondo ideale per il dramma del Trovatore ha spiegato la regista: ecco allora che sono le immagini dunque a costruire l'impianto scenico e registico vero e proprio. A farsi largo sono la forza atavica dei racconti popolari, le immagini della città di Ravenna scattate da Fedrigoli che rimandano a un mondo nomade dominato dall'archeologia industriale delle torri petrolifere, dalla sacralità immota delle basiliche e dai silenzi senza tempo delle campagne e delle paludi.
I consueti schemi rappresentativi risultano così abbandonati a favore di un'immagine della città e dei suoi paesaggi assolutamente rinnovata in cui tutti possono riconoscersi: a confermarlo sono anche gli incredibili successi che proprio questo Trovatore ha avuto in Oman, dove il dramma è stato rappresentato di fronte a un pubblico che, come ha specificato la stessa regista, «ha ritrovato le sue torri petrolifere nelle nostre e la sacralità delle moschee nelle cripte della nostra San Vitale così come si è rispecchiato nella passione che Verdi mette in queste pagine che è esattamente la passione delle storie e dei racconti di tutti i popoli".
Il Trovatore che i piacentini si preparano dunque a vedere rappresenta un'umanità universale e offre un quadro senza limiti temporali o spaziali di un modo di raccontare ancestrale e ammaliante: in esso, nella regia sapiente di Mazzavillani Muti, si ritrova lo stupore di una storia millenaria ma recentissima, conosciuta eppure nuova, capace di meravigliare, far sognare e riflettere.

Betty Paraboschi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio