Mercoledì 20 Marzo 2013 - Libertà
Quel lacaniano desiderio soggettivo secondo Recalcati
In serata alla Fondazione il famoso psicoanalista presenterà il suo ultimo libro edito da Cortina
di MAURO MOLINAROLI
Appuntamento di prestigio questa sera alle 21, all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dove sarà ospite Massimo Recalcati, uno dei più noti psicoanalisti lacaniani in Italia, che presenterà il suo ultimo libro Desiderio, godimento e soggettivazione (Raffaello Cortina). Questo testo (cui seguirà un secondo volume dedicato alla "Clinica psicoanalitica") presenta una lettura del pensiero di Lacan che riassume più di vent'anni di lavoro da parte di Massimo Recalcati, che sceglie di mostrare come desiderio e godimento siano poli entro i quali si snoda il processo di soggettivazione. «Il lettore - ha commentato lo studioso - potrà seguire lo sviluppo del pensiero di Lacan sul soggetto e percorrere i suoi grandi e più conosciuti temi: lo stadio dello specchio, la funzione della parola e le leggi del linguaggio, il Nome del padre e l'Altro sesso, la significazione del fallo e i quattro discorsi».
L'originalità di Lacan - nell'interpretazione di Recalcati - come ha scritto Roberto Esposito sulle pagine di "Repubblica", sta nella capacità di non contrapporre il godimento al desiderio, ma di cercare di articolarli in una forma che fa di uno il contenuto dell' altro. Godere nel desiderio, attraverso il desiderio - vale a dire non di una pienezza irraggiungibile, ma della differenza che ci attraversa e ci costituisce: ecco la sfida, il luogo impervio della nostra responsabilità etica verso l'altro, che né la dissipazione libertina di Sade né la morale sacrificale di Kant potevano mai attingere.
Ma quali sono le prerogative del pensiero del filosofo e psicoanalista francese, nato nel 1901 e morto a ottant'anni? Secondo la concezione corrente, la sua psicoanalisi si basa sulla strutturazione dell'inconscio come un linguaggio. Lacan mette in connessione la struttura dell'inconscio con quella del sapere. Lo scopo di Lacan è quello di tornare all'insegnamento originario di Freud, per farlo, però, si avvale di molte forme di sapere, quali l'arte, la letteratura, la topologia, la filosofia e la linguistica. Inoltre, il filosofo francese acquisisce, nell'elaborazione delle sue teorie, alcuni aspetti dello strutturalismo di Levi-Strauss, basandosi anche sulle teorie linguistiche di Ferdinand de Saussure. Un filosofo complesso, dirompente, che negli anni Settanta ha avuto un seguito notevole soprattutto da parte degli ambienti studenteschi francesi. Il suo pensiero e le sue teorie hanno fatto il giro del mondo e, a più di trent'anni dalla sua morte, numerosi sono coloro che tentano di interpretare le sue teorie innovative e le sue analisi sull'inconscio e sul pensiero umano. In particolare, Massimo Recalcati in questo libro sceglie la via di mostrare come desiderio e godimento siano i poli entro i quali si snoda il processo di soggettivazione e accentua lo statuto etico del soggetto esposto a una responsabilità illimitata eppure senza padronanza.
Docente di Psicopatologia del comportamento alimentare all'Università di Pavia, membro analista dell'Associazione lacaniana italiana di psicoanalisi e direttore dell'Irpa (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata), tra i suoi volumi ricordiamo Sull'odio (2004), Elogio dell'inconscio: dodici argomenti in difesa della psicoanalisi (2007), Melanconia e creazione in Vincent Van Gogh (2009), L'uomo senza inconscio (2010), Cosa resta del padre? (2011) e Ritratti del desiderio (2012). Recalcati insegna anche Clinica psicoanalitica dell'anoressia all'interno del Centre Einsegnement postgradue en psychiatrie et psychoterapie di Losanna.