Mercoledì 20 Marzo 2013 - Libertà
Scaravella, 13 progetti in un nuovo libro sul paesaggio
Il volume sarà presentato domani in Fondazione dall'autrice e da Campostrini che ha curato il testo
piacenza - «Lo stile di Anna Scaravella è in fondo questo: prima vengono i giardini, poi viene lo stile. Sono loro a possederlo, lei è una "agevolatrice". Combatte da anni una sua personale guerra di liberazione contro le mode ed è questo anche il senso della sua contemporaneità. Per Anna Scaravella il contemporaneo non è una maniera ma un metodo. Anche un giardino antico può essere contemporaneo: non c'è nulla di più moderno di un vecchio parco che ritrova il rispetto di se stesso attraverso un intervento condotto sul filo della sua storia». Tredici di questi progetti della paesaggista piacentina Anna Scaravella si svelano ora nelle pagine del suo nuovo libro, Dal paesaggio al giardino. Idea, progetto, realizzazione, appena uscito per i tipi Electa, con testo di Paolo Campostrini (dal quale abbiamo tratto la citazione iniziale) e fotografie di Diego Fusaro. Il volume, che verrà presentato domani alle ore 18 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dalla stessa Scaravella e da Campostrini pone al centro il processo ideativo che sta alla base di ogni progetto della paesaggista. Una parte dei suoi lavori era già stata raccolta nelle pagine di Geometrie e Botanica. Il giardino contemporaneo, del 2002, poi in edizione ampliata nel 2007; in Creare un giardino, Electa, vincitore della XV Edizione Premio Grinzane Cavour Giardini Botanici Hanbury 2007, oltre ad apparire periodicamente sulle riviste del settore e all'interno di pubblicazioni quali Jardin d'aujourd'hui en Europe. Entre art et architecture di Penelope Hill; Mediterrane gärten. - Private gärten in spanien, frankreich, italien und griechenland di Irene Gräfin von Hardenberg; Tuscany interiors di Paolo Rinaldi; L'invenzione del giardino occidentale di Matteo e Virgilio Vercelloni; Il giardino nobile - Italian landscape design, a cura di Lucia Valerio. Insignita nel 2004 del premio nazionale d'eccellenza Profeti in Patria, Scaravella in Dal paesaggio al giardino racconta come nascono i suoi progetti, di quali elementi tiene in considerazione, quali rapporti cerca di instaurare con il posto nel quale l'intervento si inserisce, in ascolto delle relazioni tra il verde e le architetture circostanti. Se nell'introduzione Campostrini suggerisce subito l'immagine di un viaggio, perché «fare giardini è come partire», in quanto «si vivono tante avventure e si incontrano luoghi mai visti», compiendo inoltre pure «un viaggio nei sogni della gente, perché i giardini sono molto vicini alla fantasia e costruendoli per cercare di tradurre l'immaginazione in realtà, si capisce molto di come cambiano le cose, dei mutamenti del gusto e della cultura, del rapporto con il bello che non sta mai fermo e dei nuovi mondi che ognuno di noi coltiva dentro di sé», è comunque anche un itinerario reale quello nel quale Scaravella accompagna: i giardini di cui rivela la genesi si trovano infatti lungo la penisola, dall'Umbria alla Lombardia, dalla Toscana all'Emilia (Piacenza compresa), in una varietà di situazioni, in collina come in pianura, dai laghi alle montagne.
Anna Anselmi