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Mercoledì 20 Marzo 2013 - Libertà

Nobili: «Quelle particelle del dopo-Einstein»

La docente dell'Università di Pisa protagonista ai "Mercoledì della scienza"

Grande merito dei Mercoledì della scienza è stato quello di spiegare ad un pubblico non scolastico tematiche di elevata complessità tecnica e contenutistica. Ma, affidati a esperti relatori, tali argomenti sono risultati comprensibilissimi, sempre riscuotendo notevole interesse.
Anche l'edizione 2012/13 dei Mercoledì - giunti alla 17ª edizione consecutiva, sempre organizzati dall'associazione "Amici del liceo Respighi", dal "Dipartimento di matematica e fisica del liceo Respighi" e sostenuti dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano - è come al solito strutturata in due parti. La prima, tenutasi fra ottobre e novembre 2012, riguardava La matematica e la vita quotidiana mentre la seconda è incentrata su Le nuove frontiere della scienza. E proprio quest'ultima è iniziata l'altro giorno con La relatività generale al vaglio degli esperimenti da Einstein ad oggi, conferenza di Anna Nobili, docente all'Università degli studi di Pisa, moderatori la curatrice della rassegna Teresa Rulfi Sichel e Alberto Dosi in rappresentanza degli "Amici del Respighi".
La fisica attuale è fortemente debitrice alla teoria della "Relatività generale" definita da Einstein nel 1916 che descrive e giustifica il comportamento della forza di gravità. Tra le più antiche forze fondamentali che governano la natura, la gravità - così come è stata studiata e presentata da Einstein - si riferisce soprattutto ai corpi dotati di grande massa e a tutti i componenti dello spazio cosmico. Ma negli anni ‘70 è emerso - nel contesto internazionale della fisica più avanzata - il "Modello standard" applicato soprattutto alla fisica delle particelle. Il punto cruciale è proprio quando questi due campi devono confrontarsi, analizzare processi fisici che presuppongono e interagiscono sia con la gravità che con la meccanica quantistica cioè con i quanti, intesi come particelle in un campo di forze. Si tratta allora di proporre ulteriori verifiche sperimentali per saggiare fino a che punto la teoria di Einstein può coprire anche l'infinitamente piccolo.
La prospettiva finale può essere addirittura la nascita di una nuova fisica attraverso l'elaborazione di metodo sperimentale in grado di avvicinare i due poli del dibattito, di amalgamare i due differenti approcci.

Fa. Bia.

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