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Giovedì 21 Marzo 2013 - Libertà

Trespidi: «Un'opera per non dimenticare»

Il giovane artista del Cassinari: la "mano" alla stazione, luogo di saluti e di abbracci

(malac.) «Vogliamo lasciare nella memoria storica e collettiva dei nostri piacentini il vivo ricordo del fenomeno della migrazione all'estero, una pagina di Storia da non dimenticare, mai. Vogliamo trasmetterne memoria alle giovani generazioni, nessuno prima di questa amministrazione aveva pensato a un'opera simile. Chiedo che i piacentini ci dicano dove collocare l'opera». L'appello del presidente della Provincia, Massimo Trespidi, è lanciato. Libertà ha lanciato il suo ultimo "sondaggio", chiedendo direttamente ai piacentini di dire la propria opinione sulla futura collocazione del nuovo Monumento all'emigrato, on line e al nostro giornale. Ci sarà tempo fino a martedì. L'appello alla consultazione popolare segna una tappa fondamentale di un percorso partito a Farini, in una calda giornata di agosto, e oggi arrivato a un passo dalla realizzazione di un sogno, salutato con favore anche dal vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio. Il monumento era stato voluto fortemente dall'Associazione Piacenza nel Mondo, che ha "contagiato" con il suo entusiasmo la Provincia di Piacenza, coinvolgendo anche la Fondazione di Piacenza e Vigevano e i Padri Scalabriniani, oltre agli studenti del liceo artistico Cassinari e Libertà.
A curare la realizzazione dell'altorilievo, quest'estate, sarà il vincitore del concorso di idee Giulio Biasini del Cassinari, con il docente Abele Vadacca. «A me piacerebbe veder collocata l'opera in stazione, perché è un punto di passaggio, di partenza e di arrivo -sottolinea lo studente -. È un luogo di cui ognuno di noi conserva un ricordo, un luogo di saluti e di abbracci. Sì, secondo me quello potrebbe essere il posto migliore». Il professor Valdacca sottolinea come non debba essere sottovalutata la parete di appoggio dell'altorilievo. «Ho sempre pensato che l'opera sarebbe stata collocata nei pressi del palazzo della Provincia, in corso Garibaldi, su una parete in pietra, che ben si accosterebbe al marmo italiano con il quale andremo a realizzare l'altorilievo - commenta il docente -. La tipologia di parete su cui andrà appoggiata l'opera non deve essere casuale e va considerata insieme alla scelta del luogo». Biasini ha vinto il concorso proponendo una mano forte, quella di chi ha lavorato la terra e alla terra è legato da radici profonde: è la mano di un emigrante piacentino, che tiene stretto un germoglio capace di fiorire anche tra i grattacieli e il cemento. Il monumento sarà realizzato da una ditta di Civate, in provincia di Lecco. È stata la stessa Commissione che ha valutato l'opera a indicare i possibili luoghi dove l'opera potrebbe trovare la sua collocazione: la Stazione ferroviaria, luogo di incontri, di attese, di arrivi e partenze; via Scalabrini, in omaggio al beato monsignor Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza e Padre dei migranti; via XX Settembre, angolo Piazza Duomo, punto di grande passaggio e nelle cui vicinanze è apposta una targa con una poesia del poeta piacentino Valente Faustini dedicata ai piacentini emigrati che ricordano con nostalgia struggente "l'Angil dal Dom".

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