Martedì 19 Marzo 2013 - Libertà
Sconcerto per le prese di posizione dei consiglieri pro-Giglio
IL CASO FONDAZIONE
di AUGUSTO RIZZI
Per quanto poco possa contare, devo manifestare sorpresa per le recenti vicende connesse alla nomina del nuovo Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano e sconcerto per le reazioni ed i commenti pubblicati da Libertà sabato scorso.
Otto anni fa, appena nominato membro del Consiglio Generale, fui chiamato a votare per l'elezione del nuovo Presidente.
Non facevo parte della cordata a favore del dott. Marazzi, pur conoscendolo e stimandolo, perché mi sembrava troppo sostenuto dai poteri forti (o presunti tali) dell' economia piacentina (camera di commercio, imprenditori ecc.)
Allorchè ci si rese conto che, sia pur per un solo voto, e con l'apporto determinante dei rappresentanti di Vigevano, (come verificatosi ora per l'ing. Scaravaggi), sarebbe stato eletto Marazzi, coloro che non lo avevano appoggiato parteciparono alla votazione astenendosi e non disertando la riunione.
Successivamente, tutti i Consiglieri, contribuirono, nei limiti dei loro compiti e poteri, all'attività della Fondazione indipendentemente dall' aver o meno votato per il dott. Marazzi tanto che lo stesso venne confermato all'unanimità per il secondo quadriennio.
Ovviamente laddove alcuni Consiglieri, tra cui il sottoscritto, non condivisero pienamente le politiche della Presidenza e del Consiglio di Amministrazione lo fecero presente come può essere confermato dai verbali.
Francamente, come mia abitudine, devo esprimere il mio profondo sconcerto per le prese di posizione dei Consiglieri Pro Giglio, a partire dal Presidente della Provincia che arriva a chiedere al nuovo eletto di rinunciare alla carica; bell'esempio di interferenza della vecchia politica di parte, alla quale Scaravaggi ha dato eloquente risposta.
Sorpresa e stupore invece per la contrarietà al ruolo dei cinque rappresentanti di Vigevano, in quanto la stessa situazione si era verificata alla prima nomina del dott. Marazzi; per quanto mi riguarda non ho perso occasione per ricordare la " ragione sociale" completa della Fondazione ed esprimere apprezzamento per l'unità di intenti dei Consiglieri di Vigevano ed il loro consapevole supporto alla Fondazione.
Esiste però una tematica istituzionale, che ho sollevato nel corso dei miei otto anni da Consigliere, formulando, senza risultati, proposte di modifiche dello Statuto nei limiti di quanto consentito dalla normativa vigente.
La Fondazione può essere considerata una "Repubblica Presidenziale " in quanto il Presidente sceglie i propri collaboratori nel Consiglio di Amministrazione, vero organo di gestione, sottoponendo la lista all'approvazione, sostanzialmente solo formale, del Consiglio Generale che in realtà ha solo teorici poteri di indirizzo e controllo.
Naturalmente ciò è dovuto anche ai criteri di scelta dei Consiglieri Generali che tengono scarsamente conto delle competenze ed esperienze necessarie, soprattutto nell' area finanziaria.
Sempre a mio giudizio si impone una verifica sulla effettiva rappresentatività dei Designatori dei Consiglieri, individuati molti anni fa in situazioni storiche diverse dalle attuali.
Concludo con l' auspicio che si ritrovi, come otto anni fa, la coesione tra tutti (o quasi) i Consiglieri Generali, ma anche in presenza di modifiche dell' aspetto istituzionale che mi auguro vengano proposte
dal nuovo Presidente.