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Sabato 23 Marzo 2013 - Libertà

Giornate del Fai, tanti "gioielli" per tutti

Oggi e domani la tradizionale manifestazione con le visite guidate ai tesori di Piazza Cittadella e Piazza Borgo. Aperta anche la chiesa di Santa Maria del Carmine chiusa da diversi decenni

piacenza - La chiesa di Santa Maria del Carmine, il chiostro grande del monastero di San Sisto, l'ex Scuderie ducali di Maria Luigia: tre "emergenze" monumentali affacciate su piazza Cittadella sul cui futuro da tempo ci si interroga. La delegazione piacentina del Fai (Fondo ambiente italiano), in continuità con precedenti iniziative che avevano aperto le porte di edifici chiusi (o comunque in attesa di una definitiva destinazione), invita intanto piacentini, e non, a varcarne la soglia per vedere lo stato attuale di luoghi che appartengono al patrimonio storico-architettonico cittadino. L'occasione è fornita dalla tradizionale Giornata di primavera, manifestazione nazionale giunta alla 21° edizione e che, oggi e domani, coinvolgerà oltre 700 "gioielli", lungo l'intera Penisola, con visite a contributo libero.
Il programma di Piacenza si concentra su due piazze, diversissime non solo per aspetto, ma anche per la loro formazione iniziale e l'evoluzione che hanno avuto: piazza Borgo e piazza Cittadella (più l'adiacente piazza Casali), con partenza dei gruppi dalle 10 alle 17 in entrambe le giornate, con l'unica eccezione del percorso di piazza Cittadella, a cura degli apprendisti ciceroni dei licei Colombini di Piacenza e Mattei di Fiorenzuola, che oggi partirà alle ore 12.30, in quanto sarà preceduto dall'inaugurazione dell'iniziativa alle ore 10 nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese, dove le scuole illustreranno le tematiche affrontate e un video realizzato dal liceo artistico Cassinari accompagnerà tra i luoghi e i volti del casato farnesiano, fino all'avvento della dinastia borbonica, al cui servizio si mise in luce il conte generale Felice Gazzola, al seguito del duca Carlo III a Napoli e interessato non solo alle questioni di carattere militare, ma archeologiche, in particolare al rilievo dei templi di Paestum. Il Fai anche in occasione della 21ª Giornata di primavera ha ottenuto la collaborazione del Comune, specie per quanto riguarda l'itinerario di piazza Cittadella, un "museo all'aperto della vita di Piacenza", circondato da un patrimonio di pregio «che merita - ha evidenziato l'assessore alla Cultura Tiziana Albasi - di essere conosciuto e valorizzato. Da sempre il Comune sostiene l'attività del Fai, ma quest'anno lo facciamo, se possibile, ancor più volentieri, perché ci offre l'opportunità di guardare con occhi diversi un luogo che per molti è solo di passaggio, ma che vorremmo restituire ai piacentini come spazio da vivere e fruire appieno».
Da qui l'attenzione rivolta alla monumentale chiesa di Santa Maria del Carmine, chiusa da tantissimo tempo e per la quale, nel secolo scorso, c'era chi si era battuto perché la si potesse demolire per ricavare spazio. Nonostante le numerose ferite l'edificio, risalente come fondazione al XIV secolo (sull'aspetto attuale hanno però influito i rifacimenti successivi di '500 e '600), ha comunque resistito. Nel 2008 è stato sottoposto a consolidamento, in prospettiva di un utilizzo sul quale sono state avanzate diverse ipotesi. Nella zona più vicina a Palazzo Farnese, si potrà invece eccezionalmente accedere all'interno della caserma Bixio, a diretto contatto con altre complicate pagine di storia. Qui sorgeva lo splendido Teatro Ducale di fine Seicento, dove i Bibiena sperimentavano le loro ardite scenografie. A cinque ordini di palco, con una capienza di 600 persone, direttamente collegato con la residenza dei Farnese, che potevano raggiungerlo senza uscire dal loro palazzo grazie a un cavalcavia, il teatro fu distrutto da un incendio nel 1798. Si salvarono il Casino dei virtuosi e il passaggio aereo, costruiti in muratura. Fu quindi trasformato in cavallerizza per rappresentazioni all'aperto fino a quando, verso il 1840, Maria Luigia non fece edificare qui le scuderie ducali. Di notevole interesse, anche in relazione alla mostra sul quinto centenario dell'arrivo a Piacenza della Madonna Sistina di Raffaello la tappa nel chiostro grande del monastero di San Sisto, sede del 2° reggimento genio pontieri. All'epoca vi lavorò l'aggiornato architetto bramantesco Alessio Tramello, nell'ambito del rinnovamento promosso dalla Congregazione di Santa Giustina, riforma benedettina del XV secolo.

Anna Anselmi

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