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Sabato 23 Marzo 2013 - Libertà

Tredici modi per costruire lo spazio verde

In Fondazione Anna Scaravella ha presentato il suo libro "Dal paesaggio al giardino"

piacenza - La costruzione dello spazio verde, attraverso tredici esempi, ciascuno paradigmatico di un processo ideativo, ciascuno collocato in un particolare paesaggio, ciascuno esemplificativo di una soluzione: è il libro Dal paesaggio al giardino di Anna Scaravella, la paesaggista piacentina che l'altro pomeriggio è intervenuta all'Auditorium di Piacenza e Vigevano alla presentazione del volume insieme a Paolo Campostrini, autore del testo introduttivo, in un incontro che ha passato in rassegna alcune emblematiche realizzazioni, a cominciare dal giardino di un ex convento cappuccino a Passignano sul Trasimeno, protagonista della copertina. Campostrini ha evidenziato come il nuovo libro di Scaravella - edito da Electa come il precedente manuale Creare il giardino, che si configurava come «un'antologia di soluzioni» alle quali attingere «per uscire da situazioni complicate» - sia singolare rispetto alla pubblicistica corrente in quanto affronta il tema non semplice di esplicitare «attraverso quali meccanismi mentali e quali codici» si è arrivati ai progetti finiti.
La formula utilizzata dalla paesaggista è quella del racconto «un po' esistenziale, un po' tecnico, un po' professionale», con l'ausilio di alcune rappresentazioni grafiche e delle numerose fotografie di Diego Fusaro. La copertina mostra subito gli elementi chiave attorno ai quali è incentrato il giardino di Passignano: una vasca d'acqua dal taglio orizzontale, più in alto bordi misti e un bosco, un albero solitario al centro e tutt'intorno un prato.
È stata la stessa Scaravella a fornire la lettura di quanto si è proposta di concretizzare, dopo che la committente, una signora francese intenzionata ad aprire un hotel di charme in riva al lago, le aveva lasciato carta bianca. «Nei miei spostamenti mi piace sempre osservare il paesaggio» ha spiegato Scaravella. A maggior ragione, però, quando arriva in un luogo che sarà oggetto di un suo successivo intervento. «Qui ho subito notato il bosco di lecci, la lecceta, tipicamente italiano. Il nostro Paese ha in effetti una ricchezza incredibile di paesaggi, che oltretutto possono mutare anche nell'arco di pochi chilometri». L'idea iniziale, «quasi istintiva» è stata dunque quella di «legare con una L di grande forza, attraverso un canale lungo quaranta metri, i due elementi fondamentali del paesaggio: il lago e il bosco». Il progetto è stato sviluppato di conseguenza. Campostrini ha rilevato infatti come «i due filari complementari alla vasca producano l'effetto di far sembrare come se il lago, attraverso la vasca, andasse nel bosco e il bosco, attraverso il verde, andasse verso il lago». Se in questo caso la progettista si è avvalsa di segni "decisi", in altre circostanze preferisce invece muoversi più discretamente, in punta di piedi, sempre e comunque con un atteggiamento di dialogo rispetto al paesaggio. Quest'ultimo - ha rimarcato Campostrini - è «il primo elemento che influenza Anna Scaravella. Il suo approccio non è quello di ascoltare subito unicamente le richieste del committente o di limitarsi a guardare l'area in sé: preferisce invece alzare gli occhi per valutare i rapporti tra il terreno dove opererà e ciò che vi sta intorno. Un rapporto - ha proseguito - che non è esclusivamente formale». Chi progetta il verde ha infatti a che fare con la delicatezza di esseri viventi - alberi, siepi, fiori (inseriti in genere parsimoniosamente nei giardini di Scaravella) - che richiedono una particolare sensibilità per le loro esigenze, in termini di orientamento, luce, ombra, umidità, caratteristiche del terreno. Tra i giardini del volume ve ne sono alcuni della pianura e della collina piacentina, a Paderna di Pontenure, a Rivergaro, a Travo e in Valluretta, mentre altri si trovano nelle campagne di Lombardia, Umbria e Toscana o in aree urbane. In questo "manuale d'invenzione", la tipologia è ampia: "dal giardino di città a quello scosceso, dai giardini storici restaurati ai giardini romantici risanati".

Anna Anselmi

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