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Domenica 24 Marzo 2013 - Libertà

Chiara Lubich, il suo ricordo non si spegne
«Una maestra e un'economista speciale»

Ricordata alla Cattolica che le conferì la laurea honoris causa

Una maestra speciale dal grande carisma, che ha saputo instaurare un rapporto di fiducia con i propri studenti, ed allo stesso tempo un'esperta di economia che ha cambiato il panorama mondiale. Ecco qual è il ricordo che Chiara Lubich, laurea honoris causa in Economia dell'Università Cattolica di Piacenza, ha lasciato nei suoi colleghi, amici e discepoli. A cinque anni dalla sua morte, l'Ateneo piacentino ha voluto ricordarla ieri mattina con il convegno "Riflessione sull'educatore del XXI secolo - A partire dall'esperienza della Fondazione del Movimento dei Focolari", tenuto nella Facoltà di Scienze della Formazione. Una serie di video e di testimonianze dirette ed indirette ne ha approfondito la figura. «Ha dato sicuramente un grosso contributo all'economia mondiale - ha spiegato l'assessore allo sviluppo economico Francesco Timpano nell'apertura dei lavori - perché prima delle sue teorie i modelli erano tutti incentrati sull'egoismo individuale, mentre in seguito è stato considerato anche l'altruismo verso gli altri». Quell'altruismo che era tipico della Lubich soprattutto quando insegnava ai ragazzi.
Intervistati dalla giornalista Barbara Tondini, i professori Michele De Beni, dell'Università di Verona, e Bernhard Callehaut, dell'Università di Sophia, hanno raccontato alcuni aneddoti esemplificativi della sua attività di docente.
«È stata un punto di riferimento per l'educazione del XX° secolo - ha detto De Beni - fondatrice e prima presidente del Movimento dei Focolari, associazione laica nata all'interno della Chiesa Cattolica che ha il fine di realizzare l'unità tra le persone. E proprio per questo dovrà esserlo anche nel XXI° secolo, perché è stata una maestra speciale che aveva un rapporto speciale con i propri allievi, valore che oggi deve essere recuperato nella nostra società». Comportamenti che la Lubich esprimeva anche all'Università di Sophia, dove ha lavorato per parecchi anni come ha testimoniato Callehaut: «I suoi studenti aspettavano sempre con trepidazione la fine della ricreazione perché le lezioni erano molto più vivaci. Con lei avevano la possibilità di esprimere una vera spiritualità». Merito sicuramente del carisma che emanava. Valore fondamentale che è stato sottolineato anche dal vescovo di Piacenza, monsignor Gianni Ambrosio, che ha chiuso l'incontro con la presentazione del documento della Cei
sull'educazione: «una bella caratteristica che serve ad unire le persone e che dobbiamo coltivare tutti perché ci è stata data da Dio per avvicinarci a lui».

Fara

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