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Domenica 24 Marzo 2013 - Libertà
Cives, i giovani protagonisti del cambiamento
Nell'ultima serata della dodicesima edizione dello spazio di confronto e di formazione civica, riflettori sui ragazzi che hanno ripercorso gli incontri e i temi trattati: il lavoro, la comunicazione, la città, la tecnologia, la chiesa e la politica
I giovani corsisti di Cives sono luce e speranza. Consapevoli come tutti della crisi (non solo economica!) che sta scuotendo il mondo, hanno però deciso di non nascondersi dietro la paura e la rassegnazione, ma di affrontare questo cambiamento nel migliore modo possibile. C'è coraggio, fantasia e consapevolezza nel loro sguardo. Sanno che ce la potranno fare, un giorno, a risollevare questa società: con le loro forze, ma anche grazie allo spazio di confronto e di formazione civica Cives organizzato da Università Cattolica e Diocesi di Piacenza Bobbio e sostenuto dalla Fondazione. Venerdì sera si è svolto l'ultimo incontro di questa dodicesima edizione dal titolo "L'inevitabile cambiamento". Un ultimo giorno di scuola speciale e diviso in due tempi: quello dei giovani corsisti e quello degli ospiti d'eccezione o, se vogliamo, dei grandi a cui loro si rivolgono e si ispirano. I ragazzi hanno brevemente ripercorso gli incontri di Cives e i temi trattati come il lavoro, la comunicazione, la città, la tecnologia, la chiesa e la politica consegnando al futuro proposte concrete e costruttive riflessioni. «Il cambiamento è inevitabile - ha detto Sara Groppi - Se guardiamo la storia dell'uomo possiamo dire che il cambiamento e quella tensione evolutiva che ci contraddistingue ci ha permesso di sopravvivere». E a proposito di tensione evolutiva è stata proposta proprio l'omonima canzone di Jovanotti che, su ammissione di Giovanni Groppi, "è sempre nella lista dei nostri invitati". La seconda parte della serata è stata lasciata nelle mani del moderatore Gaetano Rizzuto, direttore di Libertà, che ha interrogato gli ospiti partendo proprio dai sassolini lanciati dai corsisti. Come contribuisce la Chiesa a questo inevitabile processo di cambiamento? «La Chiesa ha saputo proporci due grossi cambiamenti - ha detto il vescovo Gianni Ambrosio - il primo la rinuncia di Benedetto XVI e poi questo nuovo Papa che credo saprà condurci in un cammino di cambiamento aperto ad altre modalità di vita e di cultura cristiana». E la politica in questo processo che ruolo gioca? Il presidente della Provincia Massimo Trespidi ha rimarcato l'urgenza di "scardinare il sistema di immobilismo in cui sono intrappolate le amministrazioni per far ripartire l'economia", mentre il sindaco Paolo Dosi ha sottolineato l'importanza di puntare tutto su di una "crescita sostenibile grazie anche all'entusiasmo e alle proposte concrete dei giovani". La parola è quindi passata alla Scuola rappresentata dalla preside del Respighi Licia Gardella e dal professore del Colombini Paolo Barbieri che hanno sottolineato l'esigenza di poter condividere un progetto credibile con la società civile da proporre ogni giorno ai loro ragazzi. La serata si è chiusa con Paolo Rizzi che ha consegnato gli attestati ai corsisti e con il ricordo di Gianni Chiozza a cura di Fausto Balestra: alla famiglia è stata consegnato l'attestato di dodici anni di partecipazione e il riconoscimento di cittadino emerito di Piacenza.
Nicoletta Novara Torna all'elenco | Versione stampabile
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