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Domenica 17 Marzo 2013 - Libertà

Il sindaco di Castelsangiovanni critica Sergio Giglio: antidemocratico delegittimare l'avversario con l'astensione

«Vince Scaravaggi e perdono i poteri forti: industriali, banche e vecchia politica»

«Con Scaravaggi ha vinto la speranza di una nuova governance. A chi gli chiede di fare un passo indietro noi diciamo deve farne due in avanti». E' intervenuto così ieri mattina il sindaco di Castelsangiovanni Carlo Capelli sulla nomina del nuovo presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Francesco Scaravaggi. Una nomina arrivata dopo una votazione disertata da ben 12 assenti, che ha lasciato uno strascico di polemiche e richieste, come quella del presidente della Provincia Massimo Trespidi, di "fare un passo indietro" al neo eletto. «Sono esterrefatto - ha esordito ieri Capelli - dalla ridda di dichiarazioni dopo la nomina di Scaravaggi. Affermazioni che in molti caso poco rispecchiano la realtà e sono fatte da chi fino all'ultimo ha cercato, con metodi classici da vecchia politica, di boicottare con l'astensione un sistema di elezione democratico. Giglio - ha proseguito Capelli - che stimo come imprenditore vicino al territorio dice di non aver partecipato per seguire la volontà di chi lo rappresentava, ma a lui dico che la sede del confronto democratico resta quella istituzionale, e quindi il voto, e che giudico antidemocratico il tentativo di delegittimare l'avversario tramite l'astensione. La vittoria di Scaravaggi - ha detto ancora il sindaco di Castello - è la sconfitta dei poteri forti quali industriali, Camera di Commercio, banche e politica vecchia maniera. Con Scaravaggi - ha proseguito Capelli - ha vinto la speranza di un nuovo modo di governare il territorio. E' l'onda nuova che attraversa anche la politica attuale». Capelli ha sparato a zero contro Trespidi. «Trespidi prima chiede l'astensione ai suoi esponenti - ha detto Capelli - appoggiando indirettamente Giglio e poi, una volta perso, chiede a Scaravaggi di fare un passo indietro. Diverso sarebbe stato se i suoi rappresentanti avessero partecipato e il nome indicato avesse vinto. Solo così avrebbe potuto chiedere ciò che chiede ora e cioè una candidatura condivisa. Bene ha fatto invece il sindaco Dosi a lasciare libertà di agire ai suoi rappresentanti». Capelli ha criticato il cambio di bandiera di alcuni rappresentanti. «Mi ha sorpreso - ha detto - vedere come alcuni rappresentanti istituzionali, vedi la Cattolica, che prima si erano detti a favore di Scaravaggi si siano invece astenuti come anche vedere il numero di comuni che avevano scelto Scaravaggi scendere misteriosamente dai 26 della sera prima a 20. Altri 24, e non 37 come afferma l'interessato, hanno appoggiato Giglio». «A questo punto - dice - comuni come Castello, Fiorenzuola, la Comunità Montana e tanti altri che rappresentano una buona fetta del territorio piacentino chiedono di essere adeguatamente rappresentati. Non vogliamo - ha terminato Capelli - che i colloqui siano ristretti a quelle istituzioni che non avendo partecipato al voto non sono in grado di rappresentare il territorio».

Mariangela Milani

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