Domenica 17 Marzo 2013 - Libertà
Fondazione the day after, Scaravaggi già al lavoro
Il direttore Sbordi sul ruolo di Vigevano: tutto regolare
Un consigliere lombardo: ecco le ragioni della scelta
Il giorno dopo la sua burrascosa elezione a presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, avvenuta alla presenza di soli 13 consiglieri su 25, Francesco Scaravaggi era già al lavoro per individuare la squadra che lo affiancherà nei prossimi anni alla guida di via Sant'Eufemia. Il primo atto del successore di Giacomo Marazzi sarà proprio l'individuazione dei sei componenti del consiglio di amministrazione: ha 15 giorni per farlo, poi i nomi saranno sottoposti al consiglio generale. Tra quelli che circolano ci sono i consiglieri uscenti Beniamino Anselmi e Giovanni Rebecchi, che rappresenterebbero una solida garanzia di continuità con il precedente mandato. Possibile nuova entrata per l'avvocato Franco Marenghi, con Scaravaggi che sta sondando anche altre disponibilità. Il vicepresidente sarà per statuto un esponente di Vigevano, che con i suoi 5 voti si è rivelata una componente determinante per l'elezione del nuovo presidente. Un elemento di debolezza per il nostro territorio secondo Sergio Giglio e coloro che hanno disertato il consiglio.
Sull'argomento è intervenuto ieri il direttore della Fondazione Massimo Sbordi, con precisazioni di carattere tecnico: "Al momento il consiglio generale della Fondazione annovera 5 consiglieri in quota a Vigevano (situazione del resto già verificatasi nel periodo 2005-2009), 2 designati dal Comune, uno dalla Diocesi, uno dagli organismi del volontariato e un cooptato.
A Vigevano spetta, altresì, un consigliere su sette nell'ambito del consiglio d'amministrazione e uno del collegio sindacale. Le erogazioni a favore di Vigevano - aggiunge - sono stabilite in misura pari al 12% dell'ammontare complessivo delle erogazioni di anno in anno deliberate. Tale stringente vincolo, che deriva dall'atto costitutivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e dal processo che portò nel 1991 alla nascita della Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, è stato sempre rispettato e non si è mai verificato alcun sconfinamento".
Infine, due ulteriori precisazioni su alcuni punti sollevati da Giglio: "La misura dei compensi degli amministratori è stabilita dal consiglio generale, quella attuale è immutata dall'ottobre del 2000, ma annualmente il costo globale degli organi può variare in base al numero di riunione intervenute. Non sono previste altre remunerazioni al di fuori di quanto specificato. Nel caso di missioni istituzionali il presidente e i consiglieri possono avvalersi dell'auto di cui dispone la Fondazione, un'Audi A4 del 2008".
E proprio da Vigevano arrivano le parole di Angelo Grungo, consigliere nominato dal volontariato vigevanese: "In merito alla nomina del presidente, nel rispetto dei dettami dello statuto che prevede che la Fondazione debba operare nei settori di maggiore rilevanza sociale, i consiglieri vigevanesi hanno analizzato i curricula dei due candidati proposti da Piacenza e hanno votato Francesco Scaravaggi perché hanno ritenuto che fosse la persona idonea. I consiglieri di Vigevano sono amareggiati e preoccupati dalla situazione creatasi e si augurano che si ricrei velocemente lo spirito di gruppo tra piacentini e di appartenenza per lavorare nel modo migliore per il bene della Fondazione e della collettività".
CONFAPI. A Scaravaggi arriva anche il sostegno di Cristian Camisa, presidente di Confapi Piacenza: "Sono certo che saprà condurre con mano ferma un ente così importante per il territorio, nonostante le difficoltà che potrà incontrare sul suo cammino. Noi siamo disponibili a ragionare con tutti per discutere del bene e della crescita del tessuto sociale ed economico piacentino.
Abbiamo vissuto le divisioni con stupore ed amarezza, perché consideriamo la Fondazione un soggetto centrale per lo sviluppo della città e del territorio. Avevamo detto in tempi non sospetti che Scaravaggi e Giglio erano due candidati di spessore, in questo momento di forte crisi e di difficoltà per molte persone un presidente che viene dal volontariato e dal sociale può essere quello adatto".
Michele Rancati