Giovedì 7 Marzo 2013 - Libertà
Si cerca un nome per il nuovo teatro
Un referendum per l'ex chiesa dei gesuiti. Già raccolte centinaia di schede
piacenza - Sarà il pubblico a decidere il nome del nuovo spazio teatrale allestito da Gioco Vita nell'ex chiesa del Sacro Cuore, di proprietà della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ne ha affidato la gestione al teatro stabile di innovazione diretto da Diego Maj. All'anteprima di presentazione della sala, la cui inaugurazione ufficiale è prevista in settembre quando si alzerà il sipario sul festival L'altra scena, lo stesso Maj ha lanciato l'iniziativa di una consultazione collettiva quale mezzo per decretare «un nuovo nome per un nuovo teatro».
Gioco Vita ha quindi predisposto una scheda ad hoc per esprimere le proprie preferenze o segnalare ulteriori proposte. «Poiché è il teatro della città, ci è sembrato giusto e opportuno coinvolgere i nostri abbonati e l'intera cittadinanza in questo gioco divertente» sottolinea Maj. La scheda verrà distribuita in occasione degli spettacoli della stagione di prosa Tre per te al Municipale e al Teatro dei Filodrammatici, in cartellone fino al 17 aprile.
Nei primi due giorni in cui il modulo è stato messo a disposizione, sono già stati raccolti ben trecento voti. «Una risposta positiva che ci ha fatto molto piacere» commenta Maj. Si potrà comunque esprimere la propria idea anche sul profilo Facebook di Teatro Gioco Vita o inviare la segnalazione via email, all'indirizzo tgv@teatrogiocovita. it, oppure via fax, al numero 0523.338428.
I promotori del referendum hanno avanzato sei ipotesi per la denominazione della sala, lasciando in ogni caso piena libertà di suggerirne di ulteriori. «Si tratta di nomi che tengono conto del luogo e di cosa vi accadrà all'interno». Il passato dell'edificio, chiesa e convento dei frati minimi fino alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi, ha contemplato una parentesi di qualche decennio durante la quale fu ospitato qui il teatro Romagnosi, in seguito scomparso per far posto a un magazzino, quindi alla riconsacrazione della chiesa per accogliere il ritorno dei gesuiti. Si ricollega dunque a questa "eredità" la scelta di "Teatro Romagnosi" o, in alternativa, di "Artificio teatrale Romagnosi", con riferimento al «laboratorio di idee, di invenzioni, al dialogo tra tanti linguaggi» che avrà sede nel complesso architettonico.
"Teatro Sant'Agnese" rimanda invece al popolarissimo quartiere (devoto alla santa protettrice di barcaioli e pescatori, per secoli i mestieri più praticati dagli abitanti, fin dal medioevo) dove sorge l'edificio, la cui facciata principale è in via Melchiorre Gioia, l'ingresso secondario in via della Ferma. Perché non chiamarlo allora "Teatro della Ferma", ricordando così come nella zona si trovasse l'ufficio dei fermieri, ossia la dogana, sulle cui rovine venne poi costruito il carcere? "Teatro Gioia" assume una valenza polisemica, alludendo sia al cognome dello scrittore politico al quale è intitolata la via sia all'emozione che Gioco Vita auspica possa favorevolmente "contagiare" il pubblico degli spettacoli.
Un'analoga molteplicità di significati è racchiusa in "Teatro Cuore", «poiché la chiesa era dedicata al Sacro Cuore, la sala è situata nel cuore della città e ci vuole molto cuore per aprire un teatro» spiega Maj. Il nuovo spazio di Gioco Vita, compagnia nata a Torino nel 1971, a Piacenza dal 1976 come sede amministrativa (a Reggio Emilia restava il grande laboratorio per la preparazione degli spettacoli) e trasferitasi dieci anni dopo definitivamente al San Matteo, si va ad aggiungere ai Filodrammatici, all'ex chiesa di San Bartolomeo, dove resta "l'archivio" del teatro, e all'Officina delle ombre, luogo di creazione delle produzioni.
Anna Anselmi