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Venerdì 1 Marzo 2013 - Libertà

L'Italia: dalla nascita alla crisi profonda

Riccardo Ruggeri intervistato dai direttori di Libertà e Italia oggi su temi di economia, politica e società

piacenza - L'Italia come è nata e cosa è diventata, nel confronto tra due anni drammatici: il 1862, all'indomani del processo di unificazione nazionale, e il 2012 della profonda crisi che sta mettendo a rischio la sua sopravvivenza in Europa. Ci portano indietro alla situazione di un secolo e mezzo fa le pagine di Italica dell'economista italo-americano Vito Tanzi; ci conducono a diretto confronto con l'attualità i duecento camei, ossia brevi, folgoranti racconti apparsi giorno per giorno sui quotidiani Libertà e Italia oggi, raccolti da Riccardo Ruggeri nel volume Parole in libertà.
Due libri che hanno in comune un approccio mai banale a questioni che riguardano direttamente il passato, remoto o recente, il presente e il futuro di uno Stato che - documenta Tanzi - fin dalle origini ha dovuto combattere con la voragine di un indebitamento massiccio dalla crescita vertiginosa. Lo stile di scrittura, anche nel caso del saggio di Tanzi, è comunque volutamente accessibile pure ai non specialisti, nonostante l'abbondanza di riferimenti bibliografici che ribadiscono il rispetto dei canoni di scientificità di un testo che, naturalmente, offre la visione interpretativa personale dello studioso.
Il libro di Ruggeri prosegue invece programmaticamente nel rispetto delle regole del "gonzo journalism", codificate da Hunter S. Thompson come una miscela di tre elementi: «Il giornalismo tradizionale, i ricordi personali dell'autore, gli artifici narrativi del racconto». Stante queste premesse, non stupisce che l'affollato incontro all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano per la presentazione di Italica e Parole in libertà, al quale sono intervenuti, oltre a Ruggeri, il presidente della Fondazione, Giacomo Marazzi, e i direttori Gaetano Rizzuto (Libertà) e Pierluigi Magnaschi (Italia oggi), abbia offerto l'occasione per un'analisi a 360 gradi di tanti temi che coinvolgono l'economia, la politica e la società odierne.
Marazzi, amico di lunga data di Ruggeri, ha ricordato le tappe di una carriera per molti versi atipica. Perché la capacità dell'autore di "camei" di guardare quasi da dietro le quinte i meccanismi deviati di una élite alla quale riconosce ben pochi meriti derivano anche da una vita professionale iniziata dal basso, come operaio alla Fiat, e terminata ai vertici, presidente e amministratore delegato di New Holland, risanata e quotata in borsa dal manager torinese.
Chiusa quella lunga avventura professionale, ricostruita in Una storia operaia (Brioschi), adesso Ruggeri si dedica, tra gli altri, all'attività editoriale, attraverso la casa editrice Grantorino libri, progetto di social business che destina interamente i proventi in beneficenza all'associazione Hagar per il recupero di donne e bambini del Sud-Est asiatico. I volumi si possono acquistare tramite il sito www. grantorinolibri. it e, fino a esaurimento delle copie disponibili, rivolgendosi in Fondazione, in via Sant'Eufemia, 13. Tutti i titoli del catalogo, che comprende anche il saggio Classe dominante di Angelo Codevilla, condividono la volontà di non lasciarsi irretire dalle spire di una comunicazione pervicace nel modellare le opinioni (o le coscienze?) secondo letture dei fenomeni che non hanno molto a che vedere con la realtà effettiva nella quale siamo immersi.
Nel corso della serata, coordinata da Rizzuto, questo aspetto è emerso in molteplici aspetti. Se ne servono i vincitori per consegnare ai posteri un ritratto dei vinti funzionale a determinati interessi (accadde anche con il Regno delle Due Sicilie, ricco di liquidità estremamente appetibile per il Piemonte indebitato dalle ambiziose politiche di Cavour), se ne servono i governi tecnici per imporre tasse prendendo a esempio condizioni che non possono essere assimilabili. «E' vero che la casa è tassata in tutti i Paesi occidentali, ma altrove non c'è una percentuale di proprietari pari all'85% come da noi. E' molto inferiore. Solo un incompetente poteva imporre l'Imu, a partire da un parallelismo inesistente» ha osservato Ruggeri, che significativamente apre Parole in libertà con il capitolo Classe dominante, dove prende di mira i vizi e le storture di quella autoproclamata élite la cui selezione avviene per titoli e non per meriti, tra persone che hanno conseguito laurea e master nelle stesse blasonate università.
Magnaschi ha parlato di una classe dirigente «educata in modo consanguineo, iperspecializzata, staccata dalla vita, dedita all'elaborazione di algoritmi complicatissimi» che, alla prova dei fatti, non funzionano mai. Eppure i problemi si toccano con mano. L'imprenditore Antonio Cerciello, presidente di Nordmeccanica, ha fornito la sua testimonianza su come sia complicato investire in Italia, in assenza «di sicurezza politica, tartassati» e stritolati dagli ingranaggi della burocrazia, che rendono più facile dialogare con le metropoli di India e Cina che non con gli uffici di un Comune italiano.

Anna Anselmi

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