Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Martedì 26 Febbraio 2013 - Libertà

Se Nicolini e Verdi inedito van di pari passo

In Fondazione l'esperta Florio sulle note di Scano, Maffizzoni, Fratta e Schirinzi

piacenza - Piacenza nella storia recente fu "Primogenita" in molti settori vitali della società e della cultura. Lo fu anche nella musica classica soprattutto per la genialità di Giuseppe Verdi (1813-1901) ma non dimentichiamo illustri predecessori come Giuseppe Nicolini (1762-1842). Come ben evidenziato in Da Nicolini a Verdi. Percorsi musicali piacentini, serata musicale organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano nell'auditorium Santa Margherita.
Davanti a un pubblico poco numeroso per il maltempo, i protagonisti - il pianista Guido Scano, i soprani Ida Fratta e Francesca Schirinzi, il flautista Stefano Maffizzoni e la musicologa Patrizia Florio - hanno offerto un elegante spettacolo.
Grande esponente della scuola classicistica napoletana, Nicolini fu maestro in ambito sacro ma fu surclassato dal cosmopolitismo ‘800esco. Il talento di Rossini, l'affermarsi dell'opera buffa e la formazione di un gusto nazionale allineato alla mentalità europea ne eclissarono le fortune. Ma fu quasi un ideale passaggio di consegne per Piacenza: a Nicolini subentra la prorompente personalità di Verdi, cantore per eccellenza del processo unitario risorgimentale.
Le celebrazioni su Nicolini e Verdi si sono proficuamente sfiorate: nel 2012 ricorreva il 250° della nascita di Nicolini, nel 2013 ricorre il bicentenario della nascita del "cigno di Busseto".
Ma «per differenziarsi da altre iniziative - ci ha detto Scano - nel nostro concerto in Fondazione proponiamo trascrizioni rarissime di Verdi per flauto e pianoforte. Le abbiamo abbinate a composizioni per voce e pianoforte di Nicolini ritrovate alla Biblioteca Palatina di Parma e già raccolte in un Cd».
Nella presentazione, Florio ha sottolineato come «lo scopo sia anche valorizzare le nostre risorse culturali in musicisti opposti sul piano storico. Le opere di Nicolini sono legate al ‘700, appartengono al genere teatrale-melodrammatico, sono arie da camera per concerti più ristretti».
Le Sei Ariette di Nicolini per voce e pianoforte sono tratte dal "Cantico dei Cantici" e «spiccano per l'aspetto patetico e tormentato. Le seconde - Nice mia, Dite al mio bene, Sacre piante, Sull'ale alfin dei zefiri - appartengono a un altro manoscritto».
Le opere di Nicolini erano incorniciate da due fantasie per flauto e pianoforte su opere verdiane, la prima su "Rigoletto" di Paul Agricole Genin, la seconda su "Traviata" di Emanuele Krakamp.
Bravissimi gli interpreti a ricreare umori e atmosfere delle varie epoche: le esecuzioni strumentali di piano e flauto relative Verdi hanno istituito una dialettica notevole per volume, vibrato e intonazione armonica.
I soprani Fratta e Schirinzi, ben accompagnate dall'esperto Scano e dimostrando peculiarità di timbro e agilità sonora, hanno alorovolta ribadito attualità e importanza di spartiti di Nicolini fino a poco tempo fa dimenticati.

Fabio Bianchi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio