Mercoledì 12 Maggio 2004 - Libertà
La più grande voce del Novecento
Lunedì convegno in Fondazione. Ungaretti, il rapporto tra l'uomo e il poeta
Il rapporto, strettissimo, che esiste tra l'esperienza umana e la parola poetica, in questo caso in uno dei più grandi poeti del Novecento, Giuseppe Ungaretti, è il tema di un convegno che si terrà lunedì 17 maggio presso l'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dalle 8.45 alle 17.30.
Il convegno, intitolato "Ungaretti - Il segreto dell'uomo e della poesia", si svolge con il patrocinio del Comune di Piacenza - assessorato alla formazione - e dell'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, è promosso dall'associazione di insegnanti Didattica ed innovazione scolastica (Diesse) e si inserisce all'interno di un ciclo di appuntamenti ormai abituale, con cadenza annuale, che questa associazione ha istituito per la nostra città con la grande poesia italiana.
Dopo le prime quattro sessioni di lavori, dedicate a Leopardi, Pavese, Pasolini e Dante, con questo quinto convegno primaverile si torna a parlare di Novecento, con quello è considerato da molti il più grande tra i poeti italiani contemporanei, che meglio ha saputo rendere la poesia un evento comunicato, un gesto umano condiviso oltre la cerchia ristretta degli addetti ai lavori.
"Ungaretti - ha detto l'assessora Giovanna Calciati alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa - a differenza della consueta immagine del poeta, spesso raffigurato come un personaggio etereo, con la testa tra le nuvole, era una persona molto forte, aggressiva, passionale: un personaggio sicuramente da esplorare, non solo per i suoi splendidi testi, ma per il suo carattere originale, che può farci meglio comprendere la sua opera".
"Poesia e biografia sono elementi inseparabili in tutta la storia della letteratura - ha aggiunto Mauro Monti, dell'associazione Diesse - e in particolare in Ungaretti, la cui vicenda umana è una cosa sola con la sua poesia".
"Sono un poeta/un grido unanime/sono un grumo di sogni/Sono un frutto/d'innumerevoli contrasti d'innesti/maturato in una serra", scriveva il poeta nel 1916 in "Italia", sospingendo così la poesia fuori dalla letteratura e avvicinandola all'umanità di tanti, di tutti. Su questo rapporto tra poesia e biografia, domandandosi che cosa rende la poesia esperienza straordinaria e al tempo stesso profondamente umana e interessante per tutti, prenderà il via il convegno di lunedì, al quale interverranno relatori di alta levatura. A cominciare da Paola Montefoschi, docente di letterature comparate all'Università di Chieti e grande curatrice delle più reenti edizioni critiche di testi ungarettiani, tra cui l'ultimo volume dei Meridiani Mondadori di "Vita di un uomo: Viaggi e lezioni", che interverrà con una relazione sul tema "La poetica degli innesti", riguardante le tante radici, sulle diverse linfe, letterarie e di ispirazione, che si fondono nella poesia di Ungaretti. Dopo la professoressa Montefoschi prenderà poi la parola padre Stelio Fongaro, preside al liceo San Vincenzo di Piacenza, che parlerà di "Ungaretti, homo viator". Nel pomeriggio, interverranno infine due poeti, Davide Rondoni e Giuseppe Conti, per i quali Ungaretti è oggetto di un personale impegno di scavo nella parola e nella vita.
La partecipazione al convegno è gratuita e per gli insegnanti avrà valore di aggiornamento (per informazioni e iscrizioni: 339 5677088)
CATERINA CARAVAGGI