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Domenica 24 Febbraio 2013 - Libertà

Il bosone di Higgs svelato ai piacentini

Il 1° marzo gli "orizzonti cosmici".
Successo delle conferenze degli Astrofili

Il bosone di Higgs, per molti piacentini, non è più un oggetto misterioso, grazie alle conferenza organizzate dall'Associazione Astrofili. Lo scorso mese di luglio è giunta dal CERN di Ginevra l'attesa conferma della scoperta del bosone di Higgs, la "particella di Dio" come qualcuno ha voluto ribattezzarla.
Mentre in ambito scientifico la notizia ha destato enorme scalpore e già si parla di assegnare il Nobel per la fisica del 2013 a Peter Higgs, il fisico inglese che 50 anni fa ne aveva previsto l'esistenza, e agli autori della scoperta, negli ambienti non specializzati la notizia ha destato qualche perplessità. Il tentativo di spiegare con parole semplici, comprensibili a tutti, cosa esattamente è il bosone di Higgs, a cosa serve e perché è tanto importante per la fisica non è sempre andato a buon fine.
Nei giornali non specializzati la notizia della scoperta è stata accompagnata da dichiarazioni del tipo: "è una particella che riempie l'universo", "ci avvicina alla comprensione del big bang", "conferma il modello standard" e, sopra tutte le altre "è la particella che dà massa alle altre particelle": tante belle frasi, sicuramente d'effetto, che però non aiutano a capire di cosa si sta parlando.
Nella quinta conferenza del ciclo intitolato "L'universo nella mente", organizzato dal Gruppo Astrofili di Piacenza e dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, il relatore Marco Miserocchi ha tentato di raccontare con un linguaggio figurato e con esempi naif, il senso di questa grande scoperta e svelare alle persone normali, che poco o niente sanno di matematica o di fisica, cosa esattamente fa il bosone di Higgs e perché si sono spesi 8 miliardi di euro per trovarlo.
Concetti particolarmente complessi che appartengono alla fisica, come quelli di massa inerziale, di campo di forze, di fermioni o bosoni, di rottura di simmetria, sono stati tradotti in immagini e azioni tratte dalla vita di tutti i giorni: il carrello di un supermercato per esemplificare l'inerzia, il fondo di una bottiglia di gutturnio per esemplificare il potenziale del campo di Higgs, un flipper per rappresentare l'interazione delle particelle con il campo di Higgs.
A giudicare dai commenti entusiastici espressi da molti dei presenti alla fine della conferenza, sembra proprio che il tentativo di comunicazione sia andato a buon fine. Il successo di pubblico che il ciclo di conferenze ha riscosso finora è un'ulteriore conferma di quanto grande sia nella nostra città la richiesta di cultura anche in settori diversi da quelli strettamente artistico o musicale.
Venerdì primo marzo, nel corso dell'ultima conferenza prevista all'auditorium della Fondazione, Marco Miserocchi parlerà degli orizzonti cosmici e dei limiti che le leggi della fisica impongono alla conoscenza umana. Sarà il degno finale di un ciclo che ha avuto come motivo ispiratore le grandi scoperte e gli uomini che hanno cambiato nel corso dei secoli la nostra visione dell'universo.

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