Sabato 16 Febbraio 2013 - Libertà

Cos'è una fondazione bancaria come quella di Piacenza e Vigevano? Lo dice l'Acri, associazione delle fondazioni italiane: un soggetto di origine bancaria non profit

Cos'è una fondazione bancaria come quella di Piacenza e Vigevano? Lo dice l'Acri, associazione delle fondazioni italiane: un soggetto di origine bancaria non profit. Le fondazioni nascono all'inizio degli Anni 90 con la legge Amato che porta alla privatizzazione delle casse di risparmio e alla separazione dell'attività filantropica affidata alle fondazioni, da quella creditizia. A Piacenza la Fondazione completa la dismissione delle azioni della "Cassa" nel 1999. Le fondazioni, per legge, possono entrare nel capitale di altre banche, non della propria conferitaria. Le 88 fondazioni devolvono in Italia erogazioni filantropiche pari a oltre un miliardo di euro e i beneficiari devono essere soggetti privati non profit o istituzioni pubbliche, non si possono fare donazioni a imprese e al profit in generale.
Secondo la legge 153 del ‘99 le fondazioni possono scegliere fra 21 settori di intervento, modificabili ogni tre anni. Piacenza ha scelto: educazione, istruzione e formazione; ricerca scientifica e tecnologica; arte, attività e beni culturali; volontariato, filantropia; assistenza agli anziani.
«Le risorse per le erogazioni - recita il sito www. acri. it - sono tratte dagli utili generati dagli investimenti del patrimonio, solo in parte investito in attività bancarie, il resto è in gestioni e in altri investimenti di medio e lungo termine». Un dato interessante: il totale dei proventi per l'esercizio 2011 di tutte le fondazioni ammonta a 1.236 milioni, accusando un meno 37% rispetto all'esercizio precedente. La redditività netta media della somma dei patrimoni delle 88 fondazioni nel 2011 si attesta al 2,7%, risultato positivo - sostiene Acri - dopo la straordinaria volatilità dei mercati del secondo semestre 2011, seppur inferiore al 2010 (4%). Piacenza e Vigevano è in linea col dato nazionale, con una redditività del 2,6% del patrimonio nel 2011.