Martedì 19 Febbraio 2013 - Libertà
Omaggio in danza al genio di Stravinskij
Aterballetto al Teatro Municipale: perfetto senso di spazio scenico frutto della grande creatività coreutica di Bigonzetti
di DILETTA RUSCA
Con la Serata Stravinskij, la Stagione di Danza 2012/2013 del Teatro Municipale di Piacenza realizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza, in collaborazione con Aterdanza, ha dato vita al secondo tanto atteso appuntamento coreutico. Il teatro ha accolto la prestigiosa compagnia Aterballetto con un affascinante spettacolo articolato in tre diversi brani, tutti coreografati da Mauro Bigonzetti. Quest'ultimo è coreografo principale di Aterballetto, sotto la direzione artistica di Cristina Bozzolini.
Tutti i brani presentati nel corso della serata fungevano da omaggio al genio musicale Stravinskij, fautore di note popolarmente complesse e piuttosto incalzanti.
I titoli delle performances, in ordine di apparizione erano: Les Noces, Intermezzo e Le Sacre.
Il primo brano riuniva i 16 ballerini in una "danza algida", commentata scenograficamente dai luccichii argentati che circondavano i corpi impegnati in movimenti secchi e precisi, fautori di una "statua" in adorazione dell'assoluta bellezza, della perfezione fatta di articolati disegni di braccia e gambe tra terra e cielo. Eccellente l'interpretazione dei danzatori, accurati sia nei soli che nelle scene di insieme. Interessante anche la scelta dei costumi, decisamente raffinati e quasi "geometrici" nel riempire lo spazio fra nero, bianco e una punta di rosso. Al centro sorgeva un tavolo dal gusto essenziale che accoglieva soprattutto i soli dei ballerini.
Un breve intervallo ha poi condotto al secondo brano, ovvero Intermezzo, probabilmente il più apprezzato dal pubblico: quattro coppie si alternavano sul palco in "aggrovigliamenti" coreutici che hanno messo in risalto le superbe linee nonché la precisione tecnica degli interpreti. Ciascun danzatore raccoglieva in sé un approccio diverso alle complesse note musicali ma tale diversità si è poi congiunta in un corale armonioso e strepitoso per gli amanti dei virtuosismi e della bellezza delle pose in punta. Il brano, di conseguenza, è stato parecchio applaudito, poiché lasciava perfettamente trasparire la preparazione tecnica e artistica dei protagonisti.
Le Sacre, terzo e ultimo brano dell'intensa serata ha riunito tutti i danzatori sul palcoscenico per una performance complessa, fatta di corali, duetti e soli.
Un trionfo di sacrale relazione con la musica e con l'arte coreutica ha fatto che sì che i corpi in scena fungessero come da creatori delle note stesse: dai corpi, spesso impegnati in moti a terra, sembrava fuoriuscisse il commento musicale in modo del tutto naturale e decisamente spettacolare. La coreografia aderiva a pennello alla musica incalzante, intervallata da momenti di beata tranquillità.
E' indispensabile sottolineare il perfetto senso di motion, ovvero di spazio scenico decisamente incarnato da ciascun danzatore nel corso di tutto lo spettacolo. Si leggeva una notevole sicurezza senza particolari momenti di incertezza in ogni singolo istante della performance, nonostante le coreografie non ammettessero nessun gesto banale e tantomeno monotono. Benché infatti, ciascun brano presentasse passi per così dire a ritornello, ripetuti magari in punti diversi dello spazio scenico, tutte le coreografie erano evidentemente frutti della straordinaria creatività coreutica di Bigonzetti, genio nel dare vita a scenari totalmente diversi l'uno dall'altro, istrionici nei messaggio, nello stile corporeo e artistico. Di certo, tutti i brani hanno idolatrato la danza contemporanea consacrandola quale espressione coreutica dell'avvenire.
Benché il grande pubblico abbia talvolta potuto trovare difficile seguire le note musicali, così intense ed inquietanti, l'appuntamento con Aterballetto è stato senza dubbio un totale successo e un'ulteriore conferma di quanto tale compagnia italiana meriti di essere sempre tanto attesa in tutti i teatri che hanno l'onore di ospitarla.