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Martedì 19 Febbraio 2013 - Libertà

Scuola di storia della fisica, esordio con l'appassionata lezione di Bernardini

«Ci si può laureare brillantemente in fisica (e si può anche vincere un premio Nobel per la Fisica) senza aver mai letto una riga di Galilei, di Newton o di Maxwell. Per i cultori delle cosiddette scienze umane accade il contrario: per laurearsi in lettere bisogna aver letto direttamente Dante e Ariosto e Pirandello». Così annota, provocatoriamente, il filosofo della scienza Paolo Rossi. Ma oggi la comunità dei fisici e dei docenti di fisica italiana va in controtendenza: vuole trasmettere anche la storia delle discipline, i successivi modelli proposti per descrivere la realtà, da quella astronomica fino alle particelle subatomiche. A Piacenza ieri ha preso avvio l'iniziativa di punta di questo nuovo approccio della comunità scientifica: la Scuola di storia della fisica. Una settimana di approfondimenti con 20 docenti da tutti gli Atenei d'Italia ma anche da oltre confine: in particolare domani sera - mercoledì - interverrà l'importante fisico del Cern di Ginevra Ugo Amaldi, figlio del piacentino Edoardo Amaldi che appartenne al gruppo dei ragazzi di via Panisperna insieme ad Enrico Fermi.
La Scuola di storia della fisica, arrivata alla sua 12esima edizione, ogni anno si sposta in una città italiana. Quest'anno ha scelto Piacenza raggiungendo un boom di iscrizioni vista la materia specifica (50 insegnanti delle superiori iscritti, con un incremento rispetto alle passate edizioni). Ad organizzarla l'Aif, associazione per l'insegnamento della fisica, di cui per Piacenza è segretario il prof. del liceo scientifico Respighi Carlo Colombini. Da notare come tutti e tre i licei piacentini siano coinvolti e cooperino nell'organizzazione dell'evento, oltre al Respighi, il liceo Colombini e il liceo Gioia con la professoressa Elena Gabbiani, docente di fisica e autrice di manuali ad uso scolastico (istituti superiori) di fisica, con un largo spazio alla pratica laboratoriale ma anche alla storia della fisica. Attenzione quest'ultima emersa anche ieri nelle relazioni che si sono tenute nella mattinata all'auditorium della Fondazione. Il tema generale è "I principi di conservazione e le simmetrie".
Primo intervento di prestigio con Carlo Bernardini della Sapienza di Roma, importante fisico e divulgatore scientifico, nonché tra i realizzatori del primo sincrotrone presso il celebre laboratorio di Frascati dell'Istituto di fisica nazionale. Bernardini ha trattato de "La nozione di invariante: dalle leggi al "modo di ragionare, con esempi". E' seguita la relazione di Giulio Maltese (Sisfa Roma) su "Leggi di conservazione in meccanica e leggi del moto dal Seicento all'Ottocento. Maltese, fisico, si occupa da tempo di storia della fisica, in particolare delle scoperte e della vita di Enrico Fermi e dei ragazzi di via Panisperna. Intervenuta all'apertura di ieri anche l'assessore alle politiche scolastiche di Piacenza Paola Beltrani.

Donata Meneghelli

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