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Domenica 10 Febbraio 2013 - Libertà

«No ai genitori maggiordomi»

Il pedagogista Daniele Novara: non trasformiamo i nostri figli in tiranni
Seguita lezione su come evitare il "corto circuito" educativo nelle famiglie

"Anche Pinocchio diventò un vero bambino" insegna la fiaba (più didatticamente utile ai grandi in effetti che ai più piccoli) di Collodi. "Come evitare di fare di un figlio un tiranno" è invece l'insegnamento che il nuovo appuntamento della Scuola Genitori di Daniele Novara ha offerto l'altra sera a una folta platea di piacentini accorsi all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. In comune con il burattino creato da Collodi i piccoli "ducetti" delle ultimissime generazioni hanno tanto: capricci e vizi si costruiscono giorno dopo giorno nella vita familiare per una serie di comportamenti e abitudini portati avanti dai genitori in buona fede, ma comunque non senza effetti "collaterali". Il pedagogista piacentino del Centro Psico Pedagogico per la Pace lo ha dimostrato proprio l'altra sera, durante l'incontro al quale ha partecipato anche la tutor di coordinamento della scuola Elisa Mendola: «La trasformazione dei nostri figli in tiranni è causata principalmente da due vessazioni storiche - ha iniziato a spiegare Novara - cioè la crudeltà verso le donne e quella verso i bambini: proprio per quanto riguarda quest'ultima basterà pensare a "padre padrone" descritto anche da Gavino Ledda. Questa è una figura che ha caratterizzato tutta la storia dell'educazione: improvvisamente però abbiamo assistito a un tracollo di questo mondo arcaico». Ecco allora la messa in discussione dei modelli genitoriali: «Nel 1968 molti genitori si facevano chiamare non più "mamma" e "papà", ma con il nome proprio - ha spiegato il pedagogista - in pratica si è passati dal "padre padrone" al "padre peluche": ed ecco allora il conseguente cambiamento subito anche dal bambino, che da "tiranneggiato" è diventato un piccolo "tiranno". Un despota creato proprio dal tentativo dei genitori di rendersi disponibili e di dare ciò che a loro stessi era mancato durante l'infanzia».
Il risultato è un vero e proprio "corto circuito educativo" che porta alle difficoltà attuali all'interno dei meccanismi familiari: in pratica il bambino viene coinvolto in decisioni che non è in grado di gestire e dunque va in confusione sul suo ruolo. «Non bisogna pensare che i nostri figli vogliano essere dei tiranni - ha spiegato Novara - in realtà questa è una condizione innaturale di grande sofferenza per loro: un bambino dovrebbe fare il bambino e basta, ossia giocare con gli amici, nella natura e con degli oggetti sensoriali, oltre ovviamente a muoversi il più possibile. Sicuramente quello che non occorre fare è di diventare i maggiordomi dei nostri figli, oltre a evitare il discussionismo su argomenti che il piccolo non è in grado di reggere e la delega decisionale su eventi familiari importanti come la nascita di un fratellino o la scelta del luogo di vacanza».

Betty Paraboschi

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