Giovedì 7 Febbraio 2013 - Libertà
Bambini tra bisogni e pretese
Ritorna la Scuola Genitori
Daniele Novara: «Anche Pinocchio diventò un vero bambino»
di ELISA MENDOLA*
Ci siamo: la scuola genitori del CPP va avanti con successo e, dopo lo sbarco nella metropoli milanese e in altre dieci città oltre a Piacenza, propone finalmente la serata tanto richiesta sui bambini tiranni.
Grazie al servizio quotidiano della raccolta delle domande che gli educatori ci inviano (scuola. genitori@cppp. it) ci siamo resi conto che questo fenomeno è molto più diffuso di quello che pensiamo. Ma cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta facendo qualche domanda al pedagogista piacentino Daniele Novara, relatore della serata di domani sera, venerdì 8 febbraio, alla Fondazione, in via Sant'Eufemia 13 a Piacenza, alle 20.45 (www. cppp. it) sul tema "Anche Pinocchio diventò un vero bambino! Come evitare di fare di un figlio un tiranno".
Con gli incontri della Scuola Genitori CPP abbiamo appurato che essere genitori con un progetto condiviso è una competenza da costruire giorno per giorno. I figli tiranni, che comandano sui genitori, sono sempre più presenti e, creando un clima di sofferenza in famiglia, rischiano di compromettere quella serenità nello svolgere le funzioni educative che è propria di chi ha un progetto condiviso.
Può spiegarci cosa vuol dire per un bambino "tiranneggiare" i propri genitori?
«Il bambino non vuole assolutamente comandare sui suoi genitori e neanche tiranneggiarli. Qualsiasi bambino vuole che i genitori facciano gli adulti e siano in grado di essere per lui un punto di riferimento sicuro e stabile. Se questo non avviene perché i genitori hanno paura di "forzare il bambino" o di essere "troppo freddi", il bambino va in confusione e non capisce più quale è il suo ruolo nei confronti dei genitori. Incomincia a richiamare la loro attenzione in modo improprio sperando ogni volta di avere indicazioni chiare e non un ennesima discussione. Vista la latitanza dei genitori incomincia a comandare lui. Ricordo una signora che si era accorta di avere un figlio di 2 anni e mezzo tirannico perché un giorno si era sentita dire "Portami il latte, conto fino a 3…».
I partecipanti della Scuola Genitori spesso chiedono consigli su come ascoltare i bisogni dei figli senza che questi li trasformino in pretese. Quali sono le strategie più utili?
«È abbastanza facile arginare un bambino tirannico e anche lui non aspetta altro che essere arginato. La prima cosa da fare è avere una stessa linea educativa fra papà e mamma e poi intervenire sui tre indicatori pedagogici che portano a un bambino tirannico: la servizievolezza; il discussionismo; la delega decisionale. Quando tutti e tre ci sono la situazione famigliare è a rischio. Durante la Scuola Genitori darò indicazioni su come intervenire concretamente per evitare tutto questo».
I genitori di oggi hanno risorse diverse rispetto ai loro padri e alle loro madri. Qual è però la mossa giusta, che spesso sfugge, per non sostituirsi a loro e far sì che ognuno mantenga il proprio ruolo?
«Qualsiasi bambino ama i suoi genitori (a meno che non succedano cose particolarmente gravi). Vuole aderire alle loro aspettative anche quando queste aspettative non sono molto chiare. Se i genitori fanno le mosse sbagliate (ad esempio pensando che un bambino di 5 anni abbia la stessa maturità di uno di 10) sorgono delle complicazioni molto gravi che creano tante tensioni inutili. Più c'è chiarezza nel rapporto fra figli e genitori e più i figli cresceranno nella fiducia verso i loro educatori».
Vi aspettiamo numerosi, è una serata da non perdere!
* Dottoressa in psicologia
e coordinatrice della Scuola Genitori