Venerdì 8 Febbraio 2013 - Libertà
Dalle forze politiche: necessario far chiarezza
Idv: subito l'audizione di presidente. Lega: ripartire dallo sviluppo. Sveglia: trasparenza sul patrimonio
Pioggia di interventi sulla vicenda-Fondazione. Molto circostanziata tecnicamente è l'interrogazione urgente a risposta scritta presentata al presidente della Provincia da parte del consigliere Luigi Gazzola (Italia dei Valori) che dopo aver ricostruito gli eventi degli ultimi giorni, ricorda che lo Statuto della Fondazione di Piacenza stabilisce che la Fondazione debba investire il patrimonio in attività coerenti con la propria natura di ente senza fini di lucro mentre emergerebbe al contrario «un intento meramente speculativo» col rischio di incorrere «in perdite rilevantissime».
Vaso di Pandora Lo swap - spiega Gazzola - «è stato sempre contabilizzato a bilancio tra i titoli immobilizzati e pertanto valutato al costo di acquisto per un controvalore pari a zero, senza mai indicare il fair value alla data di bilancio (perdita di quasi 10 milioni al 31.12.2011). Mentre la redditività annua generata dalla sottoscrizione del derivato è sempre stata contabilizzata (372.146,91 euro nel 2011). Solo per evitare di dover scoperchiare il vaso di Pandora, tanto più dopo le riscontrate criticità legate all'operazione Banca del Monte di Parma, lo swap Fresh - contratto derivato stipulato con J. P. Morgan Securities Ltd nell'esercizio 2008 e in scadenza a maggio 2011 - sarebbe stato rinnovato evitando così la contabilizzazione a bilancio della perdita ma lasciando ai posteri una potenziale pesantissima eredità». Oggi c'è chi (Sergio Giglio, ndr) paventa minusvalenze pari a 100 milioni, considerando il complesso degli investimenti. Ragion per cui Gazzola chiede di convocare la commissione consiliare competente, l'audizione dei componenti del consiglio generale e del presidente della Fondazione, un intervento dell'Autorità di vigilanza e la trasmissione «della documentazione ricevuta anonimamente alla Procura della Repubblica per le valutazioni di competenza».
Lega Nord «Crisi economica e investimenti per lo sviluppo. La Fondazione riparta da qui» è quanto chiede Pietro Pisani, segretario provinciale della Lega Nord e candidato alle Politiche, tornando sulla Fondazione. E ancora: «Le priorità sono la crisi e lo sviluppo. Dispiace constatare che, alla fine di un'esperienza di governo dell'ente, questi temi non stiano emergendo, ma, al contrario, emerga il lessico della finanza, quello che non avremmo mai voluto sentire». In quanto alla difesa dell'autonomia chiesta dal sindaco Paolo Dosi: «Non può esistere autonomia se non nella condivisione delle scelte». E ancora: «L'autonomia fine a se stessa è pericolosa. La Fondazione non è una roccaforte, ma un patrimonio comune».
Movimento Sveglia Per il movimento civico Sveglia: «Stupiscono le affermazioni del sindaco sull'autonomia dell'Ente» ritenuta «fin troppa» con Comune e Provincia che esprimono consiglieri senza vincolo di mandato.
Perplessità, secondo Sveglia, anche sul miglioramento dei conti: «Il patrimonio della Fondazione è di estremo interesse per tutta la cittadinanza. Stupisce che gli organi amministrativi locali, non per questo interferendo nell'autonomia e regolare attività dell'Ente, in questi anni siano poco interessati alla sua gestione».
E da Sveglia viene la richiesta che la Fondazione «illustri alla cittadinanza la reale ed effettiva consistenza del proprio patrimonio, vista la rilevante voce delle immobilizzazioni finanziarie in bilancio, fornendo elenco analitico di tutti gli investimenti in essere, cercando di capire se questi sono evidenziati al prezzo storico, al nominale, al prezzo medio di carico, al prezzo attuale di mercato, o quant'altro».