Domenica 3 Febbraio 2013 - Libertà
Applausi ai concorrenti del concorso al Municipale nel Gala finale con l'Ofi. E stasera le tre premiate si esibiranno agli Amici della Lirica
di GIANCARLO ANDREOLI
Il futuro dell'opera lirica è delle donne viene da dire in sintesi all'esito del Concorso internazionale Voci Nuove "Flaviano Labò". Al Teatro Municipale, il bel concerto a chiusura dei lavori di audizione dei tanti partecipanti (151 iscritti, poi 37 semifinalisti, infine 14 aspiranti per il confronto ultimo), si è concluso con la premiazione dei vincitori.
Il presidente della Giuria Gianni Tangucci ha dato lettura della graduatoria finale: primo premio (5mila euro) offerto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, al soprano russo, da anni in Italia per il perfezionamento, Taisya Ermolaeva; secondo premio al soprano Federica Spatola, siracusana (3 mila euro), offerto dalla famiglia Labò; terzo premio al soprano Angela Angheleddu, sassarese (2 mila euro) messo a disposizione dalle Amministrazioni comunale e provinciale.
A porgere gli attestati sono intervenuti l'assessore alla cultura del Comune Tiziana Albasi, Paolo Fiorilli Labò, nipote del compianto tenore e l'assessore Maurizio Parma per la Provincia. Questa sera alle ore 21 nella sede degli Amici della Lirica i soprani Ermolaeva, Spatola e Angheleddu si esibiranno riproponendo le arie preparate per il concorso. Tutto è cominciato nel migliore dei modi dunque, con i 14 finalisti in trepida attesa di entrare in scena, unica nota dolente una non adeguata partecipazione di pubblico. Il maestro Gioele Muglialdo ha diretto con gesto energico l'Orchestra Filarmonica Italiana nella sinfonia da Nabucco. E' toccato al baritono turco (residente in Germania, con già diversi debutti all'attivo) Kartal Karagedik aprire il confronto, dando bella e sentita interpretazione dell'aria Per me è giunto da Don Carlo. Il tenore Alessandro Fantoni, già noto al pubblico del Municipale, si è impegnato in O fede negar potessi da Luisa Miller. Maria Rosaria Lopalco, si è confermata leggiadra Giulietta in Je veux vivre. Dalla Corea del sud, il giovane baritono Mansoo Kim ha reso il personaggio di Germont padre in Di Provenza il mare e il sol; il tenore David Ferri Durà, da Valencia, si è rivelato voce rara di bel canto in A te cara da I Puritani. Dalla Cina il baritono Yang Zhang ha interpretato con prontezza Eri tu da Un ballo in maschera. Il soprano Taisiya Ermolaeva ha dato invece convincente prova in Vieni, t'affretta da Macbeth. Ancora il baritono dalla Corea Sungwang Lee in Pietà, rispetto, amore da Macbeth; il tenore kirghizo Jenish Ysmanov, bel Duca di Mantova in Parmi veder le lacrime. Il soprano Angela Angheleddu è stata una delicata Violetta in E' strano da La Traviata. Atteso il tenore, noto agli appassionati piacentini, Thomas Vacchi impegnato nell'aria Che gelida manina da La Bohème resa con impeto giovanile. In risposta, il soprano coreano, con studi al Conservatorio "Nicolini" Sinhye Kim, ha porto con grazia Mi chiamano Mimì. Il soprano Federica Spatola ha sfoggiato bella voce verdiana in Pace mio Dio da La Forza del Destino. Il tenore Junghoon Kim ha cantato di potenza Di quella pira da Il Trovatore. Mentre la Giuria elaborava il verdetto finale, il maestro Gioele Muglialdo ha ben guidato l'Orchestra nella sinfonia da La forza del destino, giusto omaggio a Giuseppe Verdi di cui si celebra il bicentenario.
Ospiti d'onore il soprano Stefanna Kybalova e il tenore Valter Borin, di bella intesa nella scena d'amore e gelosia Mario, Mario! da Tosca. Gioia per chi vince e anche sorpresa, e, come ha sottolineato Daniele Spini, a nome della Giuria, onore a tutti i finalisti, valide promesse per il futuro dell'opera lirica. Dal presidente dell'associazione Amici della Lirica Sergio Buonocore i ringraziamenti di rito e un arrivederci alla prossima 13ª edizione del Concorso "Flaviano Labò", fra due anni.